Report rilevazione ospedalizzati per COVID del 5/7/2022
La rilevazione N. 33 sui ricoverati per COVID-19 del 5/7/2022 include 18 nosocomi generalisti e quattro pediatrici. L’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo non ha inviato i dati.
I dati sono stati raccolti alle ore 8,00 del 5/7/2022 e sono relativi ai pazienti presenti sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive.
Anche questa settimana si procede con il flusso semplificato.
I pazienti ricoverati per COVID sono distinti dai pazienti ricoverati con COVID, con la seguente definizione operativa:
Ricoverati PER COVID = pazienti con infezione da SARS-COV-2 con segni clinici, laboratoristici e radiografici di interessamento delle basse vie aeree.
Ricoverati CON COVID = pazienti con infezione accertata da SARS-COV-2, senza segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare, il cui ricovero è determinato da altre patologie.
Ricoverati totali adulti (età 18 e oltre) – 18 ospedali
Complessivamente i pazienti adulti ricoverati (PER COVID + CON COVID) sia in reparto ordinario che in terapia intensiva sono 652 con un aumento del 19% rispetto alla settimana precedente. La distribuzione è la seguente.
A1) Pazienti ricoverati PER COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 18 ospedali
Totale 316 (51,9% dei ricoverati in area COVID)
Femmine 40,8% Maschi 59,2%
% sul totale | Età media pond. | Comorbidità | |
Vaccinati | 83,5% | 76,1 | 93,2% |
Non vaccinati | 16,5% | 68,8 | 86,5% |
A2) Pazienti ricoverati CON COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 18 ospedali
Totale 293 (48,1% dei ricoverati in area COVID)
Femmine 42% Maschi 58%
% sul totale | Età media pond. | |
Vaccinati | 83,3% | 73,4 |
Non vaccinati | 16,7% | 65,5 |
B1) Pazienti ricoverati PER COVID in terapia intensiva – 18 ospedali
Totale 21 (48,8% dei ricoverati in area TI COVID)
Femmine 8 Maschi 13
% sul totale | Età media pond. | Comorbidità | |
Vaccinati | 71,4% | 52,1 | 86,7% |
Non vaccinati | 28,6% | 72,5 | 66,7% |
Vaccinati da meno di 120 giorni 2
Vaccinati da oltre 120 giorni 13
B2) Pazienti ricoverati CON COVID in terapia intensiva – 18 ospedali
Totale 22 (51,2% dei ricoverati in area TI COVID)
Femmine 9 Maschi 13
% sul totale | Età media pond. | |
Vaccinati | 90.1% | 77 |
Non vaccinati | 9,9% | 79 |
Vaccinati da meno di 120 giorni 5
Vaccinati da oltre 120 giorni 15
Commento e Interpretazione dei dati
Le ultime tre settimane hanno segnato dapprima un arresto del progressivo rallentamento dei ricoveri che si stava osservando da tempo, poi un aumento contenuto e, questa settimana, un aumento evidente.
I ricoveri PER COVID salgono del 20,1% e i CON COVID salgono del 9,7%.
Nelle terapie intensive la crescita è di 13 unità riposizionando la quota al livello di fine maggio. I CON COVID in intensiva raddoppiano.
Si conferma l’abbassamento delle età medie ponderate dei ricoverati in intensiva dove fra i vaccinati si riscontra il dato di 52,1 anni estremamente basso rispetto a quanto osservato precedentemente e probabilmente dovuto a una piccola quota di giovani. Fra i non vaccinati si rialza invece l’età media portandosi sui livelli abituali.
La quota del 40% delle ricoverate donne è ormai una costante per le adulte, mentre nelle età pediatriche questa percentuale oscilla frequentemente.
La percentuale dei vaccinati con ciclo completo è alta in ordinario, (oltre l’80% sia fra i PER COVID che fra i CON COVID). Nelle intensive il rapporto, abitualmente 60% vs 40%, è leggermente peggiorato per i vaccinati (circa 70% vs 30%).
Le comorbidità si confermano in valori altissimi sia in ordinario che nelle intensive.
Le indicazioni principali dell’attuale rilevazione possono essere così sintetizzate.
- Il notevole aumento delle infezioni da SARS COV-2 si traduce in un aumento piuttosto limitato dei ricoveri sia in ordinario che in terapia intensiva. In altri periodi un’impennata di casi, quale quella a cui stiamo assistendo, avrebbe prodotto un ben diverso impatto sugli ospedali. È comunque logico assistere a una crescita degli ospedalizzati.
Occorre sottolineare tuttavia che questa settimana i ricoverati PER COVID superano quelli CON COVID, questo fa pensare ad un impegno diretto della patologia da COVID più importante rispetto alle scorse settimane in cui vedevamo la casistica caratterizzata soprattutto da persone ricoverate per altri motivi ma con test positivo per SARS COV-2.
- Nelle classi di età pediatriche l’aumento è molto netto ed anche questo era un dato atteso: con una circolazione del virus fortemente incrementata, i bambini molto piccoli vengono ospedalizzati con maggiore frequenza rispetto agli adulti e la notevole percentuale di crescita dei ricoverati non deve far pensare a una maggiore suscettibilità dei bambini. Lo suggerisce anche la persistente assenza di casi nelle terapie intensive.
- Rimane alta la proporzione di vaccinati fra i ricoverati in ordinario. Questo dato, insieme alla crescita della proporzione di vaccinati nelle intensive, anche se in parte giustificato dall’estensione sempre maggiore dei vaccinati in generale, pone però con forza il problema dei tempi della vaccinazione e della scarsa adesione alla quarta dose di persone anziane e fragili.
Non cambiano i punti principali già indicati nei precedenti report che sono:
- Il minor burden a carico della popolazione femminile, e in particolare la costante differenza di proporzioni nelle intensive, depone per una minore suscettibilità delle donne verso le forme gravi, almeno nelle classi di età adulte.
- La situazione dei pazienti con comorbidità costituisce un tema prioritario. L’altissimo numero di comorbidi detta indicazioni molto precise: a) necessità di un’adeguata copertura vaccinale per i soggetti fragili, con la giusta tempistica, ivi inclusa la somministrazione della quarta dose e il recupero dei non vaccinati con fragilità b) necessità di predisporre interventi di prevenzione primaria per le persone con comorbidità che, pur se coperte da dosi adeguate di vaccino, possono andare incontro a quadri di COVID gravi.
- I dati attuali confermano che la protezione vaccinale è rispettivamente crescente verso: l’infezione, l’ospedalizzazione, la terapia intensiva. Le differenze rilevate fra vaccinati e non nei vari setting assistenziali lo dimostrano ormai con chiarezza.
- L’età dei ricoverati è mediamente più alta fra i vaccinati.
C) Ricoveri pediatrici – 7 ospedali
Complessivamente sono 94 i pazienti sotto i 18 anni ricoverati PER o CON COVID fra cui un soggetto ricoverato in terapia intensiva CON COVID e un caso di MIS-C.
La situazione mostra un aumento piuttosto consistente dei ricoveri (+84,3%)
I PER COVID in ordinario sono 69, il doppio della settimana passata. Le femmine sono prevalenti in questa popolazione (55%) al contrario di quanto si registra fra gli adulti, ma tale percentuale oscilla spesso nelle varie rilevazioni. La classe 0-4 anni è sempre la più colpita con l’84% dei ricoverati, il 33% del totale sono i bambini sotto i sei mesi. Piuttosto stabile invece è la quota dei pazienti più grandi, ne troviamo quattro fra 5 e 11 anni e sette fra i 12 e i 18 di cui tre non vaccinati.
Dodici dei ricoverati presentano comorbidità rilevanti (17,4%)
È riportato un caso di MIS-C.
Anche i casi CON COVID sono aumentati ma in modo meno netto, sono ventiquattro, dieci in più della scorsa settimana. La ripartizione per classi di età mostra quindici casi nella classe 0-4 di cui tre con meno di sei mesi, sei casi nella classe 5-11 e tre nella classe 12-18 di cui uno non vaccinato.
Nonostante l’aumento dei ricoveri anche questa settimana non troviamo nessuno in terapia intensiva PER COVID, mentre un ragazzo della classe 12-18 non vaccinato è in intensiva CON COVID.
L’andamento dei dati in pediatria fa segnare un aumento dei casi PER COVID più evidente rispetto alla settimana passata e un aumento meno netto dei ricoveri CON COVID. Di nuovo senza casi PER COVID le terapie intensive.