Report Ospedali sentinella – 31 gennaio 2023

Report rilevazione ospedalizzati per COVID del 31/1/2023

La rilevazione N. 58 sui ricoverati per COVID-19 del 31/1/2023 include 17 nosocomi generalisti e quattro pediatrici. La AUO di Bologna non ha inviato i dati.

I dati sono stati raccolti alle ore 8,00 del 31/1/2023 e sono relativi ai pazienti presenti sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive.

I pazienti ricoverati per COVID sono distinti dai pazienti ricoverati con COVID, con la seguente definizione operativa:

Ricoverati PER COVID = pazienti con infezione da SARS-COV-2 con segni clinici, laboratoristici e radiografici di interessamento delle basse vie aeree

Ricoverati CON COVID = pazienti con infezione accertata da SARS-COV-2, senza segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare, il cui ricovero è determinato da altre patologie

Ricoverati totali adulti (età 18 e oltre) – 17 ospedali

Complessivamente i pazienti adulti ricoverati (PER COVID + CON COVID) sia in reparto ordinario che in terapia intensiva sono 342, diminuiti del 17,6% rispetto alla settimana precedente. La distribuzione è la seguente.

A1) Pazienti ricoverati PER COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 17 ospedali

Totale 125 (38,7% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 40,8%            Maschi 59,2%

 % sul totaleEtà media pond.Comorbidità
Vaccinati78,4%76,396,9%
Non vaccinati21,6%71,688,9%

Vaccinati da più di 180 giorni 81,6%  

A2) Pazienti ricoverati CON COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 17 ospedali

Totale 198 (61,3% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 43,9% Maschi 56,1%

 % sul totaleEtà media pond.
Vaccinati82,3%76,4
Non vaccinati17,7%68,1

Vaccinati da oltre 180 giorni 76,7%

B1) Pazienti ricoverati PER COVID in terapia intensiva – 17 ospedali    

Totale 14 (73,7% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 2        Maschi 12

 % sul totaleEtà media pond.Comorbidità
Vaccinati10/14 (71,4%)68,57/10
Non vaccinati4/14  (28,6%)52,02/4

Vaccinati da più di 180 giorni 8/10

B2) Pazienti ricoverati CON COVID in terapia intensiva – 17 ospedali

Totale 5 (26,3% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 1 Maschi 4

 % sul totaleEtà media pond.
Vaccinati4/576,0
Non vaccinati1/580,0

Vaccinati da più di 180 giorni 3/4

Commento e Interpretazione dei dati

Il totale dei ricoverati per infezione da SARS COV-2 fa registrare una nuova decrescita di entità sovrapponibile a quelle osservate nelle due precedenti rilevazioni (-17,6%). Per i ricoverati in ordinario PER COVID la diminuzione è maggiore (-22,4%), mentre per i CON COVID è del 13,9%. Si registra pertanto un’inversione di tendenza nella dinamica delle proporzioni di decrescita fra PER e CON COVID. Questa settimana diminuiscono infatti maggiormente i PER COVID. Occorre dire che l’andamento registrato nelle ultime rilevazioni faceva prevedere una situazione di questo tipo.

I ricoverati PER COVID in intensiva, calano ancora di cinque unità, i CON COVID continuano ad essere pochissimi ma stabili (5 pazienti).

Le età medie ponderate delle due popolazioni di vaccinati e non fra i ricoverati PER COVID in ordinario sono distanti anche questa settimana (cinque anni di media in meno dei non vaccinati). Nei CON COVID la differenza delle le età medie è ancora più ampia. Fra i ricoverati in intensiva troviamo un’età media molto maggiore dei vaccinati, e un’età particolarmente bassa dei non vaccinati nei PER COVID ma il loro numero ridotto rende poco significativo questo dato.

La percentuale di donne in ordinario permane intorno al 40%, mentre nelle intensive troviamo appena due donne PER COVID e una CON COVID.

La proporzione dei ricoveri dei non vaccinati fra i ricoverati in ordinario alla rilevazione odierna è ancora sopra il 20%, in crescita rispetto alle ultime tre rilevazioni, ed anche nelle intensive ha valori molto alti, intorno al 30%.

Si segnala, come sempre, l’alta percentuale dei soggetti con comorbidità specie nelle intensive. La proporzione dei soggetti vaccinati da oltre sei mesi fra i PER COVID risale a oltre l’80% in ordinario, è stabile (8/10) nelle intensive.

Le indicazioni principali dell’attuale rilevazione possono essere così sintetizzate.

  1. Continua una netta discesa dell’epidemia. Come previsto nel precedente report, si verifica un calo netto dei PER COVID che supera il calo dei CON COVID. È l’effetto tardivo della diminuzione dei contagi.
  2. Resta una certa preoccupazione per le importanti percentuali di non  vaccinati  i quali sono anche mediamente piuttosto giovani. Si ribadisce che la raccomandazione a vaccinarsi vada rivolta anche a persone non anziane, in particolar modo se affetti da altre patologie. La crescente copertura vaccinale continua a tenere ridotta la proporzione dei ricoveri dei vaccinati rispetto ai non vaccinati, il fenomeno è evidente da settimane nelle terapie intensive. La non corretta tempistica delle vaccinazioni resta un importante determinante dei ricoveri. La lenta decrescita dei vaccinati da oltre 180 giorni fra i ricoverati, vista nelle settimane precedenti non è confermata e a questa rilevazione la loro proporzione risulta superare l’80%, sia in ordinario che in intensiva. Il 20% di vaccinati con i tempi giusti fra i ricoverati indica di converso in modo chiaro che le persone molto anziane o pluripatologiche possono avere sistemi immunitari compromessi, quindi oltre al vaccino devono essere protette da misure di prevenzione primaria. Si rinforza l’indicazione sostenuta dai dati più recenti della rilevazione di FIASO: occorre vaccinare regolarmente e con i tempi giusti i soggetti anziani e in modo assoluto quelli con patologie importanti in corso, questi ultimi vanno inoltre protetti con misure di prevenzione primaria anche se vaccinati.
  3. Si continua a registrare un’età media più bassa nelle terapie intensive rispetto ai ricoverati in ordinario. Le cause possono essere molteplici, comunque è un dato da approfondire.
  4. Anche le classi di età pediatriche fanno registrare una discesa che, se sommata a quelle precedenti, diventa molto evidente.  Continua l’assenza di casi nelle intensive. I ricoveri riguardano esclusivamente i bambini molto piccoli, sprovvisti di qualsiasi tipo di protezione, quindi oggettivamente più suscettibili e verso cui sono più frequenti atteggiamenti di prudenza

Non cambiano i punti principali già indicati nei precedenti report che sono:

  1.  Il minor burden a carico della popolazione femminile, e in particolare la costante differenza di proporzioni nelle intensive, depone per una minore suscettibilità delle donne verso le forme gravi, almeno nelle classi di età adulte.
  2. L’altissimo numero di comorbidi detta indicazioni molto precise: a) necessità di un’adeguata copertura vaccinale per i soggetti fragili, con la giusta tempistica, ivi inclusa la somministrazione della quarta dose e il recupero dei non vaccinati con fragilità b) necessità di predisporre interventi di prevenzione primaria per le persone con comorbidità che, pur se coperte da dosi adeguate di vaccino, possono andare incontro a quadri di COVID gravi.
  3. I dati attuali confermano che la protezione vaccinale è rispettivamente crescente verso: l’infezione, l’ospedalizzazione, la terapia intensiva, anche nei confronti delle nuove varianti. Le differenze rilevate fra vaccinati e non nei vari setting assistenziali lo dimostrano con chiarezza.
  4. L’età dei ricoverati è mediamente più alta fra i vaccinati.

C) Ricoveri pediatrici – 7 ospedali

Complessivamente sono 7 i pazienti sotto i 18 anni ricoverati PER o CON COVID, nessuno è ricoverato in intensiva e non sono segnalati soggetti con MIS-C. Ci sono quattro ricoverati in meno della scorsa rilevazione.  

I PER COVID in ordinario sono cinque, tre in meno rispetto alla settimana passata. Due femmine. Tutti i bambini sono della classe 0-4 anni, di questi tre sono sotto i sei mesi.

Due dei ricoverati presentano comorbidità rilevanti.

Non sono riportati casi di MIS-C.

I ricoverati pediatrici CON COVID sono due, uno in meno della settimana precedente. Uno è sotto i sei mesi, e uno fra i 5 e gli 11 anni.

Non si segnalano casi in terapia intensiva né PER COVID né CON COVID.

Questa rilevazione mostra una nuova diminuzione dei casi PER COVID, restano sempre i bambini di più giovane età ad essere ricoverati.

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