Report rilevazione ospedalizzati per COVID del 30/11/2021
La terza rilevazione sui ricoverati per COVID-19 del 30/11/2021 è stata effettuata con la partecipazione di 22 ospedali sentinella. Diciotto generalisti e quattro pediatrici. Un ospedale ha inviato dati incompleti e non è stato incluso negli elaborati finali. Le elaborazioni pertanto riguardano 21 ospedali. I reparti pediatrici hanno comunicato solo i dati dei ricoverati di età inferiore ai 18 anni, gli altri ospedali hanno comunicato dati relativi a pazienti di tutte le età.
I dati sono stati raccolti alle ore 8,00 del 30/11/2021 e sono relativi ai pazienti presenti sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive.
Ricoverati totali adulti (età 18 e oltre) incluse le terapie intensive – 17 ospedali
Il totale dei pazienti ricoverati sia in reparto ordinario che in terapia intensiva è di 850. Con la seguente distribuzione:
Femmine 39% – Maschi 61%
% sul totale | Età media pond. | Comorbidità | |
Vaccinati | 50% | 74,7 | 71% |
Non vaccinati | 50% | 63,4 | 56% |
Ricoverati in terapia intensiva adulti (età 18 e oltre) – 17 ospedali
Totale 97 (11,4% dei ricoverati per COVID) con la seguente distribuzione
Femmine 24% – Maschi 76%
% sul totale | Età media pond. | Comorbidità | |
Vaccinati | 28% | 69,4 | 74% |
Non vaccinati | 72% | 61,2 | 54% |
Commento e Interpretazione dei dati
Si osserva una equivalenza nel numero di vaccinati e non vaccinati fra i ricoverati ma l’età media dei non vaccinati è decisamente più giovane (11 anni circa di differenza).
I pazienti di sesso maschile sono in numero nettamente maggiore.
In questa rilevazione, a differenza delle precedenti sono stati riportati i dati sulle comorbidità di tutti i pazienti, non solo di quelli in terapia intensiva e si è riscontrato che fra i vaccinati le comorbidità erano nettamente più frequenti rispetto ai non vaccinati.
C’è quindi una distinzione fra le due popolazioni di vaccinati (più anziani e con maggiori comorbidità) e di non vaccinati (più giovani e con una percentuale inferiore di comorbidità ma comunque piuttosto alta, questo pone l’accento sull’attenzione particolare ai soggetti fragili).
Occorre rilevare che il numero di vaccinati con ciclo completo nelle intensive per la maggior parte (14) aveva avuto l’ultima dose da meno di sei mesi si contano anche 4 persone che avevano già ricevuto la terza dose.
Trend settimanale
Gli scostamenti settimanali sono calcolati sui 16 ospedali inclusi nelle due precedenti rilevazioni, tali dati possono aiutare a definire l’andamento dell’epidemia in termini di ricoveri. Il trend appare in risalita e sembra anche accelerare rispetto all’ultima rilevazione.
Dalla settimana precedente osserviamo un aumento del 16% dei ricoveri complessivi (810 vs 697), con maggior crescita fra i maschi 20% vs 10% delle femmine. Questo dato, in linea con l’aumento differenziale fra i due generi registrato nella scorsa rilevazione ed evidente anche nelle terapie intensive, conferma il maggior rischio dei maschi di sviluppare forme gravi della malattia, visto il numero di infezioni più elevato fra le femmine come riportato dai dati ministeriali.
Una particolare attenzione va posta sull’aumento consistente dei ricoveri fra i vaccinati +20% rispetto al +13% dei non vaccinati e se si confronta la terza rilevazione con la prima addirittura l’aumento fra i vaccinati è del 45%. Questo dato se analizzato assieme alle differenze di età sembra profilare un passaggio da una prima fase in cui i non vaccinati erano il bersaglio di gran lunga più importante dell’epidemia ad un’altra fase che lentamente si sposta verso i vaccinati. Il motivo principale è il maggior numero di vaccinati nella popolazione ovviamente, ma si potrebbe ipotizzare che il serbatoio dei non vaccinati fragili suscettibili di ricovero va diminuendo (minor numero in assoluto, più giovani, meno fragilità), mentre è abbondante quello dei vaccinati anziani e fragili.
Diversa è la situazione nelle terapie intensive in cui si osserva un aumento di soli 7 ricoveri e totalmente a carico dei non vaccinati (+17%) mentre c’è una diminuzione fra i vaccinati (- 10%). Questa diminuzione dei vaccinati nelle intensive, nonostante l’aumento complessivo dei ricoverati è un segnale positivo circa la protezione del vaccino dalle forme gravi.
Il numero di vaccinati a distanza relativamente breve dall’ultima dose è confermato rispetto all’ultima rilevazione, dunque l’anticipo della terza dose trova piena giustificazione da questi dati. Va rilevato che troviamo in terapia intensiva anche quattro soggetti con terza dose di vaccino
Ricoveri pediatrici
Il totale dei pazienti <18 anni ricoverati comprese le terapie intensive è di 17 di cui 2 in terapia intensiva:
Femmine 9 – Maschi 8.
Età media ponderata 4,3 anni. Questo dato non è comunque molto indicativo della distribuzione di tale variabile viste le possibili notevoli variazioni
Viene registrato un solo ragazzo di età >11 anni non vaccinato.
Per indagare sul livello di protezione dei bambini < 12 anni si è scelto di raccogliere la presenza di almeno un genitore vaccinato. La maggior parte rientra in questa categoria. Solo 2 bambini avevano genitori non vaccinati.
5 pazienti avevano comorbidità rilevanti di cui 3 con almeno 1 genitore vaccinato.
I risultati relativi ai ricoveri in pediatria non mostrano scarti importanti rispetto alla settimana precedente, le variazioni non testimoniano particolari tendenze. Questa settimana sono stati inclusi nella rilevazione anche i casi di MIS-C, non ne è stato riportato nessuno.