Report Ospedali sentinella – 13 dicembre 2022

Report rilevazione ospedalizzati per COVID del 13/12/2022

La rilevazione N. 51 sui ricoverati per COVID-19 del 13/12/2022 include 17 nosocomi generalisti e quattro pediatrici. La ASL di Terni questa settimana è esclusa dal conteggio per non aver inviato i dati della settimana precedente.

I dati sono stati raccolti alle ore 8,00 del 13/12/2022 e sono relativi ai pazienti presenti sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive.

I pazienti ricoverati per COVID sono distinti dai pazienti ricoverati con COVID, con la seguente definizione operativa:

Ricoverati PER COVID = pazienti con infezione da SARS-COV-2 con segni clinici, laboratoristici e radiografici di interessamento delle basse vie aeree.

Ricoverati CON COVID = pazienti con infezione accertata da SARS-COV-2, senza segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare, il cui ricovero è determinato da altre patologie

Ricoverati totali adulti (età 18 e oltre) – 17 ospedali

Complessivamente i pazienti adulti ricoverati (PER COVID + CON COVID) sia in reparto ordinario che in terapia intensiva sono 850, aumentati del 4,5% rispetto alla settimana precedente. La distribuzione è la seguente.

A1) Pazienti ricoverati PER COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 17 ospedali

Totale 284 (34,8% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 41,5%            Maschi 58,5%

 % sul totaleEtà media pond.Comorbidità
Vaccinati79,6%76,794,2%
Non vaccinati20,4%75,489,6%

Vaccinati da più di 180 giorni 82,3%

A2) Pazienti ricoverati CON COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 17 ospedali

Totale 531 (65,2% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 54,8% Maschi 45,2%

 % sul totaleEtà media pond.
Vaccinati86,2%79,7
Non vaccinati13,8%72,9

Vaccinati da oltre 180 giorni 74,7%

B1) Pazienti ricoverati PER COVID in terapia intensiva – 17 ospedali    

Totale 25 (71,4% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 8        Maschi 17

 % sul totaleEtà media pond.Comorbidità
Vaccinati15/25 (60,0%)71,412/15
Non vaccinati10/25 (40,0%)64,610/10

Vaccinati da più di 180 giorni 10/15

B2) Pazienti ricoverati CON COVID in terapia intensiva – 17 ospedali

Totale 10 (28,6% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 6        Maschi 4

 % sul totaleEtà media pond.
Vaccinati8/1072,0
Non vaccinati2/10nr

Vaccinati da più di 180 giorni 7/8

Commento e Interpretazione dei dati

Rallenta la crescita dei ricoverati con infezione da SARS-COV2. Questa settimana ammonta al 4,5%, nettamente inferiore al 15,8% della settimana passata e al 19,5% di quindici giorni fa. La settimana scorsa in ordinario l’aumento era in massima parte a carico dei CON COVID, questa settimana si verifica il contrario con un aumento più consistente a carico dei PER COVID (+15,4%) e la stabilità dei CON COVID.

I PER COVID pur rappresentando la netta minoranza dei ricoverati con infezione da SARS COV-2 (34,8%) crescono in proporzione rispetto ai CON COVID (65,2%).

Di nuovo osserviamo un andamento inverso nelle intensive rispetto all’ordinario, di segno contrario rispetto alla settimana passata, ovvero crescono di quattro unità i CON COVID e diminuiscono di sette unità i PER COVID.

Le età medie ponderate delle due popolazioni di vaccinati e non fra i ricoverati PER COVID in ordinario segnano una differenza minore del solito, nei CON COVID la differenza è più ampia. Nelle intensive, in cui l’età media generale è sistematicamente minore rispetto all’ordinario, si nota l’età decisamente giovane dei non vaccinati.

La percentuale di donne in ordinario supera di nuovo il 40%. Nelle intensive le PER COVID donne sono la metà degli uomini.

Si conferma l’alta proporzione dei ricoveri dei non vaccinati che sono circa il 20% in ordinario ed è notevole l’aumento proporzionale nelle intensive (40%).

Si segnala, come sempre, l’alta percentuale dei soggetti con comorbidità che nelle intensive arriva quasi al 100%. La proporzione dei soggetti vaccinati da oltre sei mesi fra i PER COVID supera l’80% in ordinario mentre scende sotto il 70% nelle intensive.

Le indicazioni principali dell’attuale rilevazione possono essere così sintetizzate.

  1. I ricoveri per infezione da SARS COV-2 negli adulti fanno registrare un aumento più contenuto rispetto alle settimane passate. Occorre però fare dei distinguo: in ordinario si osserva la stabilità dei CON COVID mentre la crescita dei PER COVID è maggiore di quella registrata in precedenza. È diversa la situazione nelle intensive, dove viene riportata una diminuzione dei PER COVID e un lieve aumento dei CON COVID che tuttavia permangono in numero molto limitato. I dati odierni non consentono una interpretazione univoca dell’andamento dell’epidemia in termini di ricoveri. Se gli aumenti cospicui a carico dei CON COVID delle settimane passate e parallelamente gli aumenti molto limitati dei PER COVID in ordinario facevano ipotizzare una maggior diffusione delle infezioni ma con conseguenze di gravità limitata, questa settimana sembra rallentare la diffusione delle infezioni leggere, con qualche quadro di maggiore gravità. Ciò può essere il risultato a distanza del precedente aumento di circolazione del virus. Va però anche pesato il calo abbastanza netto dei PER COVID in intensiva: come era stato previsto nel report della settimana scorsa, la precedente frenata della crescita dei ricoveri PER COVID in ordinario, ha fatto registrare questa settimana un calo delle intensive. In seguito si potranno capire meglio gli andamenti.

I CON COVID, continuano a rappresentare quasi il 70% dei ricoverati con infezione da SARS COV-2, ciò pone problemi organizzativi piuttosto rilevanti per le strutture sanitarie.

  • Le proporzioni di non vaccinati in ordinario si colloca attorno al 20% ma cresce nettamente nelle intensive dove raggiunge il 40% con il 100% con comorbidità. La crescente copertura vaccinale sta generando una riduzione proporzionale dei ricoveri dei vaccinati rispetto ai non vaccinati. Preoccupa la situazione dei non vaccinati con comorbidità, la cui presenza nelle intensive sta crescendo di settimana in settimana e fa registrare anche un’età media piuttosto giovane. L’azione delle vaccinazioni, dunque, è evidenziata dai dati che suggeriscono una protezione che nell’ordine è crescente per infezioni lievi, per i ricoveri e per il ricorso alla terapia intensiva. Una minore proporzione di non vaccinati fra i ricoverati CON COVID conferma la maggiore protezione del vaccino per i casi gravi.

I problemi maggiori restano imperniati sui soggetti con comorbidità, la cui presenza fra i ricoverati è massiccia. La non corretta tempistica delle vaccinazioni soprattutto per questi soggetti è un importante determinante dei ricoveri.

  • Le classi di età pediatriche fanno rilevare le abituali oscillazioni rispetto a una numerosità permanentemente bassa. C’è un leggero aumento tutto a carico dei CON COVID con due bambini anche in intensiva, mentre i PER COVID diminuiscono e sono tutti sotto i quattro anni di età; fra questi non si segnalano ricoveri in intensiva.

Non cambiano i punti principali già indicati nei precedenti report che sono:

  1.  Il minor burden a carico della popolazione femminile, e in particolare la costante differenza di proporzioni nelle intensive, depone per una minore suscettibilità delle donne verso le forme gravi, almeno nelle classi di età adulte.
  2. L’altissimo numero di comorbidi detta indicazioni molto precise: a) necessità di un’adeguata copertura vaccinale per i soggetti fragili, con la giusta tempistica, ivi inclusa la somministrazione della quarta dose e il recupero dei non vaccinati con fragilità b) necessità di predisporre interventi di prevenzione primaria per le persone con comorbidità che, pur se coperte da dosi adeguate di vaccino, possono andare incontro a quadri di COVID gravi.
  3. I dati attuali confermano che la protezione vaccinale è rispettivamente crescente verso: l’infezione, l’ospedalizzazione, la terapia intensiva, anche nei confronti delle nuove varianti. Le differenze rilevate fra vaccinati e non nei vari setting assistenziali lo dimostrano con chiarezza.
  4. L’età dei ricoverati è mediamente più alta fra i vaccinati.

C) Ricoveri pediatrici – 7 ospedali

Complessivamente sono 27 i pazienti sotto i 18 anni ricoverati PER o CON COVID, inclusi due casi CON COVID in terapia intensiva, non sono riportati casi di MIS-C. Ci sono quattro ricoverati in più rispetto alla scorsa rilevazione, con un aumento solo dei CON COVID.  

I PER COVID in ordinario sono diciassette, uno in meno rispetto alla settimana passata. Sono tutti della classe 0-4 anni con undici bambini sotto i sei mesi.

Tre dei ricoverati presentano comorbidità rilevanti.

Non sono riportati casi di MIS-C.

I ricoverati pediatrici CON COVID sono otto, tre in più della settimana precedente. Tre sono nella classe 0-4, tutti con meno di sei mesi, troviamo poi due soggetti nella classe 5-11 e tre fra i 12 e 18 anni.

In terapia intensiva questa settimana si registrano due bambini CON COVID sotto i sei mesi d’età.

Questa rilevazione mostra le abituali oscillazioni che da tempo si osservano nelle classi di età pediatriche. Il piccolo aumento è solo a carico dei CON COVID. Tutti i ricoverati PER COVID sono nella classe 0-4 anni.

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