Report rilevazione ospedalizzati per COVID del 12/4/2022
La rilevazione N. 22 sui ricoverati per COVID-19 del 12/4/2022 include 19 nosocomi generalisti e quattro pediatrici.
Al focus sulle partorienti hanno contribuito 8 nosocomi.
I dati sono stati raccolti alle ore 8,00 del 12/4/2022 e sono relativi ai pazienti presenti sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive.
I pazienti ricoverati per COVID sono distinti dai pazienti ricoverati con COVID, con la seguente definizione operativa:
Ricoverati PER COVID = pazienti con infezione da SARS-COV-2 con segni clinici, laboratoristici e radiografici di interessamento delle basse vie aeree
Ricoverati CON COVID = pazienti con infezione accertata da SARS-COV-2, senza segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare, il cui ricovero è determinato da altre patologie
Ricoverati totali adulti (età 18 e oltre) – 19 ospedali
Complessivamente i pazienti adulti ricoverati (PER COVID + CON COVID) sia in reparto ordinario che in terapia intensiva sono 1134 con una lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente (-1%) che fa segnare un’inversione di tendenza nell’andamento dell’epidemia. La distribuzione è la seguente.
A1) Pazienti ricoverati PER COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 19 ospedali
Totale 487 (46,5% dei ricoverati in area COVID)
Femmine 40,9% Maschi 59,1%
Range di età 30 – 99 anni
% sul totale | Età media pond. | Comorbidità | |
Vaccinati | 76,4% | 76,9 | 92,7% |
Non vaccinati | 23,6% | 71,3 | 73,0% |
Vaccinati da meno di 120 giorni 50,3%
Vaccinati da 120 giorni e oltre 49,7%
A2) Pazienti ricoverati CON COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 19 ospedali
Totale 582 (54,7% dei ricoverati in area COVID)
Femmine 48% Maschi 52%
% sul totale | Età media pond. | |
Vaccinati | 81,7% | 69,7 |
Non vaccinati | 18,3% | 68,8 |
B1) Pazienti ricoverati PER COVID in terapia intensiva – 19 ospedali
Totale 32 (55,2% dei ricoverati in area TI COVID)
Femmine 37,5% Maschi 62,5%
% sul totale | Età media pond. | Comorbidità | Range età | |
Vaccinati | 68,7% | 69,8 | 90,9% | 47 – 83 |
Non vaccinati | 31,3% | 71,8 | 90,0% | 58 – 79 |
Vaccinati da meno di 120 giorni 45,4%
Vaccinati da 120 giorni e oltre 54,6%
Vaccinati con tre dosi 16
B2) Pazienti ricoverati CON COVID in terapia intensiva – 19 ospedali
Totale 26 (44,8% dei ricoverati in area TI COVID)
Femmine 42,3% Maschi 57,7%
% totale | Età media pond. | |
Vaccinati | 88,5% | 73,8 |
Non vaccinati | 11,5% | 62,0 |
43,5% con ciclo vaccinale completato da meno di 120 giorni
Terza dose di vaccino 23 soggetti (100% dei vaccinati).
Commento e Interpretazione dei dati
L’aumento dei casi totali, la cui velocità era diminuita con il procedere delle settimane, ha invertito la rotta. Questa settimana osserviamo infatti una sia pur lieve diminuzione dei casi totali (-1%).
In ordinario la diminuzione è più evidente ( -3,7% per i PER COVID e -1,2% per i CON COVID).
La percentuale di donne ricoverate PER COVID permane intorno al 40%.
La percentuale dei vaccinati con ciclo completo continua a crescere (76,4%).
Le comorbidità fra i vaccinati persistono in gran numero arrivando questa settimana ad oltre il 92%; un valore inferiore si registra fra i non vaccinati.
La differenza di età fra vaccinati e non si mantiene in circa 5 anni.
La diminuzione più contenuta fra i pazienti CON COVID determina una prevalenza maggiore di questo gruppo di pazienti rispetto ai PER COVID (54,7% dei ricoverati in ordinario in area COVID) e restano l’impegno principale dell’assistenza in questa area. La quota dei vaccinati è superiore all’80% in questo gruppo, mentre si assottiglia la differenza di età fra vaccinati e non.
In Terapia intensiva complessivamentela situazione è stabile, tuttavia i PER COVID aumentano di sei unità, mentre i CON COVID diminuiscono di altrettante unità. Il gruppo dei pazienti PER COVID torna ad essere la maggioranza dei ricoverati nelle terapie intensive COVID.
La quota di donne anche se in crescita resta bassa (37,5% nei PER COVID).
La proporzione dei vaccinati è in aumento (68,7%) come anche il numero di soggetti coperti da tre dosi di vaccino (16 rispetto a 10 della settimana scorsa). La quota di comorbidità, come sempre, è altissima e supera il 90% anche fra i non vaccinati.
Fra i CON COVID si conferma una rilevante maggioranza di vaccinati (88,5%).
Si nota che la totalità dei soggetti vaccinati di questo gruppo era coperto da tre dosi di vaccino (23/23). Tale dato va interpretato alla luce della grande presenza in terapia intensiva di soggetti comorbidi che hanno maggiori probabilità di aver praticato un ciclo vaccinale completo.
Le indicazioni principali dell’attuale rilevazione possono essere così sintetizzate.
- La crescita dei ricoverati si arresta questa settimana facendo segnare anche un lieve calo. Questa settimana si registra un calo evidente dei ricoverati PER COVID in ordinario e un piccolo aumento dei PER COVID in terapia intensiva. Si osserva quindi un’inversione di tendenza nell’andamento dei ricoveri. I CON COVID continuano a costituire la maggioranza dei ricoverati in ordinario in area COVID, mentre nelle terapie intensive di nuovo si inverte la proporzione fra PER (in maggioranza) e CON.
Nelle classi di età pediatriche continua l’andamento altalenante. Questa settimana al contrario della precedente si registra un lieve aumento dei ricoverati CON COVID mentre i PER COVID sono in diminuzione (vedi dopo).
- Si conferma un lento progressivo aumento della proporzione di vaccinati fra i ricoverati ed anche dei vaccinati con terza dose. Da una parte è verosimile che una non corretta tempistica della vaccinazione sia una concausa del fenomeno, e quindi una quota di ricoveri fra i vaccinati può essere recuperata guadagnando in tempestività nella somministrazione del booster.
Ma il principale protagonista della situazione ricoveri dei vaccinati è Il problema dei comorbidi, come già ripetuto molte volte nei precedenti report. Frequentemente questi sono destinati alle terapie intensive pur se protetti dalla vaccinazione. Anche fra i non vaccinati questa tipologia di pazienti risulta molto facilmente colpita anche da sintomatologia importante, ed è da recuperare alla vaccinazione.
I punti principali già indicati nei precedenti report e confermati dalla presente rilevazione sono:
- Il minor burden a carico della popolazione femminile, e in particolare la netta differenza di proporzioni nelle intensive, depone per una minore suscettibilità delle donne verso le forme gravi.
- La predisposizione dei pazienti con comorbidità costituisce un tema prioritario. Tale dato è ormai eclatante, quasi tutti i vaccinati in terapia intensiva presentano comorbidità e anche in ordinario si osservano percentuali altissime. Si ribadisce da una parte la necessità di un’adeguata copertura vaccinale per i soggetti fragili, ivi inclusa la somministrazione della quarta dose in tempi congrui, dall’altra l’estrema importanza di interventi di prevenzione primaria per le persone con comorbidità che, pur se coperte da dosi adeguate di vaccino, possono andare incontro a quadri di COVID gravi. Inoltre anche la quota di comorbidità fra i non vaccinati risulta essere molto alta, confermando la necessità di campagne informative dirette alle persone fragili che non si sono mai vaccinate. È possibile che una quota di disinformazione possa aver giocato nel rifiuto della vaccinazione per questi soggetti, il cui rischio è nettamente più alto.
- I dati attuali confermano che la protezione vaccinale è rispettivamente crescente verso: l’infezione, l’ospedalizzazione, la terapia intensiva. Le differenze fra vaccinati e non sono evidenti nelle terapie intensive dei ricoverati PER COVID, meno nette fra i ricoverati PER COVID in ordinario, in cui, anche se la percentuale più alta è dei vaccinati, si è molto distanti dalla numerosità rispettiva delle due popolazioni di origine, mentre fra i ricoverati CON COVID ci si avvicina progressivamente alle proporzioni attese delle due categorie rispetto ai rispettivi bacini di popolazione di provenienza, pur rimanendone ancora distanti.
- L’età dei ricoverati è mediamente più alta fra i vaccinati in tutti i gruppi. Le ipotesi fatte precedentemente circa le ragioni di questo restano aperte (interferenza dell’età sulla protezione vaccinale, collinearità fra età e comorbidità, diversa composizione per età delle due popolazioni).
- La preponderanza dei casi CON COVID in area medica testimonia l’efficacia della protezione vaccinale da un lato e dall’altro la minor aggressività del virus attualmente circolante, determinando un aspetto nuovo dell’epidemia, rispetto al quale occorre organizzare adeguatamente l’assistenza. Come già più volte affermato, anche la corretta interpretazione epidemiologica dell’impatto della pandemia deve tenere in conto questo aspetto.
C) Ricoveri pediatrici – 7 ospedali
Complessivamente sono 62 i pazienti sotto i 18 anni ricoverati PER o CON COVID fra cui un caso di MIS-C e una bambina CON COVID in terapia intensiva.
Aumenta leggermente in queste classi di età il numero complessivo dei ricoverati (+8,8%). Tuttavia i PER COVID in ordinario sono 35, in leggera diminuzione (-10,2%). Le femmine continuano a essere in minoranza (37,1%). La classe di età più colpita si conferma quella fra 0 e 4 anni, la cui proporzione è in aumento rispetto alla settimana passata (77,1%), ed anche la quota dei più piccoli (fra 0 e sei mesi) fa segnare un aumento (34,3% del totale).
Diminuisce il numero dei soggetti della classe di età fra i 5 e gli 11 anni: 4 e si registrano 4 casi sopra i 12 anni, di cui uno non vaccinato.
Dei 12 bambini di età fra 0 e 6 mesi due hanno entrambi i genitori non vaccinati, quattro la madre non vaccinata e uno il padre non vaccinato.
Sei dei ricoverati presentano comorbidità rilevanti
È stato riportato un caso di MIS-C.
I bambini ricoverati CON COVID sono 26, in ripresa dopo il calo della settimana scorsa, ma continuano ad essere una minoranza dei ricoverati in area COVID pediatrica. Il 53,8% è nella classe 0 – 4 anni, si osservano cinque ricoverati fra i 5 e gli 11 anni e sette sopra i 12 anni, quattro dei quali non vaccinati.
In terapia intensiva non si registrano ricoveri pediatrici PER COVID. Troviamo in intensiva solo una bambina CON COVID di 9 anni.
Si conferma il dato continuamente altalenante in pediatria già registrato nel corso delle settimane precedenti, che non consente di fare valutazioni appropriate dei trend. Tuttavia i dati relativi ai PER COVID appaiono più stabili e non sembrano crescere, mentre i CON COVID cambiano continuamente direzione.
Permane la situazione critica per i bambini più piccoli, da proteggere maggiormente attraverso la vaccinazione dei genitori. Infatti, che il COVID provochi quadri di maggior impegno nei bambini più piccoli è testimoniato anche dalle diverse proporzioni di soggetti della classe 0-4 anni nei PER COVID rispetto ai CON COVID in cui le numerosità delle varie classi d’età sono più vicine.
Fra i ragazzi sopra i 12 anni ricoverati la proporzione di vaccinati continua ad essere insoddisfacente.
D) Focus parti – 8 ospedali
Negli 8 ospedali partecipanti hanno partorito 223 donne di cui 13 (5,8%) con infezione da SARS-COV-2.
Complessivamente le donne vaccinate sono il 66,4%
La quota di vaccinate fra le donne senza infezione da SARS-COV-2 è il 65,7%
La quota di vaccinate fra le donne con infezione da SARS-COV-2 è il 76,9%
Nessuna delle donne con infezione aveva sintomatologia da COVID in atto.
Nessun neonato ha contratto l’infezione
L’ aumento dei casi di infezione osservata nella settimana precedente si arresta. Registriamo un calo proporzionale di casi dal 10,5% al 5,8% delle partorienti.
Non cambia di molto la proporzione delle donne vaccinate in totale e nel gruppo delle donne senza infezione permanendo non ottimale. Si conferma una maggiore percentuale di donne vaccinate fra quelle con infezione da SARS COV-2, dato che sorprende, ma che è poco significativo riferendosi a numeri bassi.
Si ribadisce ancora il bisogno di interventi informativi e counselling da parte dei medici curanti e dei ginecologi per arrivare a coperture vaccinali ottimali.