Report Ospedali sentinella – 1 novembre 2022

Report rilevazione ospedalizzati per COVID del 1/11/2022

La rilevazione N. 46 sui ricoverati per COVID-19 del 1/11/2022 include 17 nosocomi generalisti e quattro pediatrici. La ASL di Terni non ha inviato i dati.

I dati sono stati raccolti alle ore 8,00 del 1/11/2022 e sono relativi ai pazienti presenti sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive.

I pazienti ricoverati per COVID sono distinti dai pazienti ricoverati con COVID, con la seguente definizione operativa:

Ricoverati PER COVID = pazienti con infezione da SARS-COV-2 con segni clinici, laboratoristici e radiografici di interessamento delle basse vie aeree

Ricoverati CON COVID = pazienti con infezione accertata da SARS-COV-2, senza segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare, il cui ricovero è determinato da altre patologie.

Ricoverati totali adulti (età 18 e oltre) – 17 ospedali

Complessivamente i pazienti adulti ricoverati (PER COVID + CON COVID) sia in reparto ordinario che in terapia intensiva sono 532, stabili rispetto alla settimana precedente. La distribuzione è la seguente.

A1) Pazienti ricoverati PER COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 17 ospedali

Totale 215 (42,5% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 43,3%            Maschi 56,7%

 % sul totaleEtà media pond.Comorbidità
Vaccinati76,7%77,290,9%
Non vaccinati23,3%74,586,0%

Vaccinati da più di 180 giorni 76,4%

A2) Pazienti ricoverati CON COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 17 ospedali

Totale 291 (57,5% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 49,5% Maschi 50,5%

 % sul totaleEtà media pond.
Vaccinati83,8%76,5
Non vaccinati16,2%73,0

Vaccinati da oltre 180 giorni 71,7%

B1) Pazienti ricoverati PER COVID in terapia intensiva – 17 ospedali    

Totale 15 (57,7% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 4        Maschi 11

 % sul totaleEtà media pond.Comorbidità
Vaccinati14/1570,4100%
Non vaccinati1/1582,0100%

Vaccinati da più di 180 giorni 12/14

B2) Pazienti ricoverati CON COVID in terapia intensiva – 17 ospedali

Totale 11 (42,3% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 5        Maschi 6

 % sul totaleEtà media pond.
Vaccinati8/1165,4
Non vaccinati3/1143,7

Vaccinati da più di 180 giorni 6/8

Commento e Interpretazione dei dati

I ricoverati con infezione da SARS-COV2 nel complesso sono stabili rispetto alla settimana scorsa (2 ricoverati in più). In ordinario calano i PER COVID (-3,1%) mentre aumentano i CON COVID (+6,6%).

Nelle terapie intensive si trova una riduzione sia dei casi PER COVID (6 ricoverati in meno) che dei casi CON COVID (3 ricoverati in meno).

Si mantiene uno scarto di età media ponderata delle due popolazioni di vaccinati e non fra i ricoverati in ordinario PER COVID. Nelle terapie intensive, le differenze di età non sono indicative per la scarsa numerosità.

La percentuale di donne in ordinario si colloca al 43,3%. Nelle intensive abbiamo solo quattro donne PER COVID e cinque CON COVID.

La proporzione dei ricoverati in ordinario non vaccinati supera il 20%. Nelle terapie intensive questa settimana troviamo un solo soggetto non vaccinato.

Vengono confermati tutti i dati sull’alta percentuale dei soggetti con comorbidità, che sono il 100% nei reparti intensivi, mentre, anche se c’è una piccola riduzione, permane alta la percentuale dei soggetti vaccinati da oltre sei mesi.

L’attenzione alla tempistica delle vaccinazioni per i soggetti fragili è attualmente uno dei più importanti mezzi per ridurre la frequenza dei ricoveri.

Le indicazioni principali dell’attuale rilevazione possono essere così sintetizzate.

  1. I ricoveri per infezione da SARS COV-2 negli adulti questa settimana fanno registrare una sostanziale stabilità. C’è una lieve diminuzione dei ricoverati PER COVID e un piccolo aumento dei CON COVID. Questo si verifica dopo due rilevazioni che segnalavano il calo dei CON COVID e l’aumento dei PER COVID. Queste oscillazioni molto modeste in più e in meno che ormai si verificano da diverse settimane, dimostrano una sostanziale stabilità del quadro. Le intensive restano a livelli bassi di occupazione. La riduzione dei PER COVID era stata prevista nel precedente report e si è verificata, nella logica di una dinamica tendente a una lenta riduzione che si osserva appunto prima nei CON COVID e poi nei PER COVID.  I dati odierni confermano l’ipotesi di una epidemia persistente, ma di forme meno severe, formulata nelle settimane passate.
  2. Le proporzioni di non vaccinati questa settimana sono in crescita in ordinario superando il 20%, mentre calano drasticamente nelle intensive, dove però piccoli spostamenti casuali possono distorcere il quadro.
  3. C’è una minima riduzione del numero di ricoverati vaccinati da oltre 180 giorni, che continua a testimoniare lo scarso ricorso alla quarta dose. Questo rappresenta un problema per i soggetti con comorbidità, come dimostra la loro massiccia presenza fra i ricoverati.
  4. Anche nelle classi di età pediatriche si osserva una sostanziale stabilità. Si verificano oscillazioni molto ridotte con un numero di casi limitato. Per la prima volta da diverse settimane si segnala un paziente PER COVID in terapia intensiva.

Non cambiano i punti principali già indicati nei precedenti report che sono:

  1.  Il minor burden a carico della popolazione femminile, e in particolare la costante differenza di proporzioni nelle intensive, depone per una minore suscettibilità delle donne verso le forme gravi, almeno nelle classi di età adulte.
  2. L’altissimo numero di comorbidi detta indicazioni molto precise: a) necessità di un’adeguata copertura vaccinale per i soggetti fragili, con la giusta tempistica, ivi inclusa la somministrazione della quarta dose e il recupero dei non vaccinati con fragilità b) necessità di predisporre interventi di prevenzione primaria per le persone con comorbidità che, pur se coperte da dosi adeguate di vaccino, possono andare incontro a quadri di COVID gravi.
  3. I dati attuali confermano che la protezione vaccinale è rispettivamente crescente verso: l’infezione, l’ospedalizzazione, la terapia intensiva, anche nei confronti delle nuove varianti. Le differenze rilevate fra vaccinati e non nei vari setting assistenziali lo dimostrano con chiarezza.
  4. L’età dei ricoverati è mediamente più alta fra i vaccinati.

C) Ricoveri pediatrici – 7 ospedali

Complessivamente sono 20 i pazienti sotto i 18 anni ricoverati PER o CON COVID incluso un caso PER COVID in terapia intensiva. Nessun caso di MIS-C è stato riportato e non ci sono bambini con comorbidità. C’è una sostanziale stabilità dei casi (+2). Ci sono piccole oscillazioni, ma il numero dei ricoverati è sempre molto limitato.

I PER COVID in ordinario sono 9, due in più della settimana passata. Le femmine sono cinque. Nella classe 0-4 anni ci sono cinque ricoverati tutti sotto i sei mesi. Inoltre ci sono due bambini della classe 5-11 e due fra i 12 e i 18 anni non vaccinati.

Non ci sono ricoverati con comorbidità rilevanti.

Non sono riportati casi di MIS-C.

I ricoverati pediatrici CON COVID sono dieci, come nelle due settimane precedenti. Sei sono nella classe 0-4, tre dei quali con meno di sei mesi, troviamo poi due soggetti nella classe 5-11 e due fra i 12 e 18 anni.

Per la prima volta dopo diverse settimane troviamo un soggetto ricoverato PER COVID in terapia intensiva. Si tratta di un bambino sotto i sei mesi di età. Non ci sono soggetti CON COVID in intensiva.

Questa rilevazione mostra una sostanziale stabilità dei casi PER COVID, e CON COVID e la presenza di un soggetto ricoverato in intensiva PER COVID.

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