Cresce la presenza femminile nelle direzioni strategiche delle aziende sanitarie e ospedaliere italiane. Poco più di un terzo dei dirigenti in posizioni di vertice nelle aziende sanitarie locali, negli ospedali e negli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) sono donne. È quanto emerge dall’analisi condotta dalla Fiaso sul management femminile in sanità.
Negli ultimi cinque anni si registra un aumento dell’10% per le direzioni generali al femminile, un trend positivo di crescita graduale ma continuo. A febbraio 2024 le direttrici generali in sanità sono il 24%.
È più accentuata la presenza di direttrici amministrative pari al 42,5% del totale, con un incremento del 2,71% rispetto al 2023. Aumenta anche la presenza di direttori sanitari donne pari al 32,87% del totale, ovvero +2,35% rispetto al 2023. Stabile il dato nelle direzioni sociosanitarie con il 47,6%.
“L’incremento della presenza femminile nei ruoli dirigenziali del Servizio Sanitario Nazionale è un segno di progresso tangibile, ma non basta. Occorre aprire una riflessione sulle barriere culturali e strutturali che ancora limitano l’avanzamento delle donne ai vertici anche in sanità. Per abbattere il persistente gap di genere, dobbiamo mettere in campo azioni specifiche per valorizzare le competenze di leadership, comunicazione e gestione del middle management al femminile. E garantire sempre nelle aziende a tutti i livelli l’implementazione di politiche di inclusione e pari opportunità”, commenta il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore.