A che punto siamo sulla sicurezza dei luoghi di cura, per operatori e cittadini? Il tema è tornato di attualità, con le sue specificità, nel corso della pandemia, ma è parte di una riflessione che ha accompagnato con continuità la vita del SSN nel corso degli ultimi venti anni. Considerazioni analoghe riguardano le questioni della responsabilità professionale, al centro della recente Legge Gelli-Bianco del 2017.
FIASO ha lavorato intensamente su entrambi questi filoni nel corso degli ultimi tre anni, prima con una serie di webinar sulla gestione del rischio nelle Aziende sanitarie e ospedaliere e sulle disposizioni introdotte dalla Legge 8 marzo 2017 n.24, quindi con una survey tra le Aziende associate per verificare le modalità di attuazione della stessa Legge n. 24/2017 e l’organizzazione della gestione del rischio. Infine, attraverso la raccolta di testimonianze e osservazioni maturate durante la fase pandemica. Ha preso forma, così, un quadro d’insieme in grado di tenere conto delle questioni di maggior rilievo, ancorché provvisorio e da incrementare con la raccolta di ulteriori esperienze. Tutti questi materiali sono confluiti in un Quaderno FIASO, appena pubblicato, che offre una base per un’analisi aggiornata dello stato dell’arte della gestione del rischio nelle Aziende e l’apertura di una riflessione sulle questioni irrisolte, oltre che un riferimento per la prosecuzione di un percorso di sostegno alle stesse Aziende nelle attività a garanzia della sicurezza dei luoghi di cura.
Ne abbiamo discusso nell’ultimo appuntamento della giornata FIASO al FRM2020 con Andrea Minarini, Risk manager FIASO e Azienda Usl di Bologna, Rosaria Russo Valentini, avvocato, il Direttore generale dell’INMI Lazzaro Spallanzani Marta Branca, Carlo Nicora, Dg della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia e con Giuseppe Lucibello, Dg Inail.