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Intervento del presidente Giovanni Migliore per “Il Messaggero” – 29 gennaio 2025
“A cinque anni dall’inizio della pandemia, possiamo dire con certezza che il Servizio sanitario nazionale, nonostante difficoltà e poco personale, non solo ha affrontato un’emergenza senza precedenti, ma ha anche consolidato strategie e modelli organizzativi più efficaci.
Il Covid-19 è stato una prova durissima, un vero dramma umano e sanitario, ma ha anche dimostrato la straordinaria tenuta del nostro sistema e la professionalità di chi vi opera ogni giorno.
In una situazione del tutto inedita, chi ha avuto responsabilità di gestione ha dimostrato capacità e flessibilità, affrontando emergenze quotidiane con rapidità e visione strategica. Questa esperienza ha evidenziato quanto sia fondamentale garantire maggiore autonomia alle aziende sanitarie e ospedaliere, affinché possano rispondere con efficacia alle sfide attuali e future.
La qualità della sanità pubblica dipende in larga parte da chi la guida. Fra le Asl migliori e le Asl peggiori c’è di mezzo la salute dei pazienti, che è strettamente legata alla competenza e alla responsabilità di chi le amministra. Per questo le scelte devono basarsi sulla professionalità e sulla preparazione, perché solo la competenza può fare la differenza. Fare meglio è un dovere di tutti, ma serve un maggiore coordinamento nazionale, meno frammentazione.
L’esperienza della pandemia ci ha anche permesso di misurarci con il territorio e con strumenti innovativi come la telemedicina, che ha garantito continuità assistenziale e monitoraggio dei pazienti a distanza, riducendo la pressione sugli ospedali. È un cambiamento che oggi deve diventare strutturale.
Un altro elemento centrale è la coesione del sistema sanitario: nei momenti più difficili, la sanità italiana ha saputo fare squadra, dimostrando una compattezza che oggi continuiamo a vedere nei nostri reparti. Questo capitale di esperienza e collaborazione non si è esaurito e deve essere valorizzato.
Allo stesso tempo, dobbiamo cambiare la narrazione sulla sanità pubblica. Una visione costantemente negativa non aiuta né i pazienti né gli operatori, che rischiano di perdere motivazione. I cittadini devono poter avere fiducia nelle istituzioni sanitarie, perché senza fiducia non c’è sistema che possa reggere le sfide future”. Giovanni Migliore