Lo shock provocato dal caro-energia dovrebbe stimolare autorità e aziende a intraprendere percorsi virtuosi mirati all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili, utili anche a contenere l’impatto ambientale della sanità
di Giuseppe La Franca
Nel 2022 il costo dell’energia è stato al centro dell’attenzione della pubblica opinione a causa del notevole aumento dei prezzi del metano e dell’elettricità, quindi, in cascata, della maggior parte dei prodotti distribuiti sul mercato. Gli aumenti hanno impattato anche sulle strutture sanitarie e in particolare sugli ospedali, la tipologia di edifici civili più energivora. L'”Analisi sull’aumento dei costi energetici nelle Aziende Sanitarie Pubbliche tra il 2021 e il 2022″, a cura di Agenas, è lo studio più recente sul tema. I dati pubblicati restituiscono una situazione eterogenea a livello territoriale, con significative differenze fra le diverse Regioni che sollevano alcuni interrogativi. Anche Fiaso sta conducendo uno studio circa le spese sostenute per l’energia nel periodo 2021-2022. In questo caso i dati sono relativi a 38 aziende ospedaliere (di cui 24 al Nord, 5 al Centro e 9 al Sud).