di Paolo Petralia, Vicepresidente vicario Fiaso e Dg Asl 4 Liguria
Offrire cure avanzate e qualificate, sicure e basate sul valore e sull’evidenza deve essere consequenziale ad un modo di porre le risposte di salute in termini umani – individuali e comunitari – che rappresenta il denominatore comune della nostra stessa natura umana. È esperienza comune come il prendersi cura degli altri preceda e moltiplichi gli effetti benefici delle cure offerte loro: operatori sociosanitari competenti e gentili, sì gentili verso le persone come sanno essere le persone attente ai rapporti e alle relazioni umane, costituiscono quel quid di intangibile ma di propedeutico ad ogni altra dimensione tecnica e di competenza necessarie per curare bene, ed in senso globale.
La prospettiva “One Health” a cui i nostri sistemi di salute oggi sempre più si orientano – sino ad essere prospettata nel Pnrr stesso come cornice di indirizzo progettuale – ci deve spingere a recuperare l’ordine assiologico quale orizzonte di riferimento. Infatti, affermare di voler perseguire una salute globale, sostenibile, equa, accessibile deve coniugarsi con la scelta di azioni prioritarie e consapevoli che traducano ciò in politiche di cura coerenti […].