Su la Repubblica, Camilla Romana Bruno approfondisce con Giovanni Migliore il tema del caro energia, che rischia di gravare non tanto sui bilanci delle aziende sanitarie, quanto sul numero e sulla qualità delle prestazioni mediche offerte ai cittadini.
Le aziende ospedaliere del servizio sanitario nazionale spendono almeno 1,5 mld di euro all’anno in energia e riscaldamenti. L’aumento esorbitante dei prezzi delle bollette – considerata l’esigenza di tenere sempre accese strumentazioni fondamentali come tac, pet, le rianimazioni, i numerosi apparecchi che consumano energia – determinerà un aumento della spesa di circa 500 milioni di euro nell’anno corrente, abbattendosi su un sistema sanitario fiaccato da due anni di emergenza pandemica.