“Il via libera del Consiglio dei ministri di oggi al decreto contro le aggressioni al personale sanitario, proposto dal ministro Schillaci, segna un cambio di passo effettivo, perché restituisce finalmente importanza e centralità a chi si occupa della salute di tutti i cittadini e dà valore alle strutture in cui ogni giorno si garantisce assistenza e cura. Siamo soddisfatti delle misure approvate che, con buon senso e dopo anni di richieste, lanciano un messaggio chiaro: chi rompe paga, chi aggredisce viene punito anche ‘in differita’ e se il reato è commesso da più persone la pena è ancora più pesante”, è il commento di Giovanni Migliore presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere.
A questa situazione Fiaso risponde con una fotografia aggiornata dei pronto soccorso, da cui emerge una grande consapevolezza da parte delle aziende sanitarie rispetto all’emergenza violenza insieme alla necessità di offrire sempre più protezione a pazienti e personale.
In sette strutture su dieci è infatti già operativo personale di sorveglianza coadiuvato da sistemi elettronici di telecamere e in oltre metà dei nostri pronto soccorso sono presenti presidi fissi di Polizia. In Italia sono 615 i pronto soccorso e accolgono ogni anno oltre 18,7 milioni di pazienti.
“Ospedali e aziende sanitarie sono già pronte, ora bisogna dare rapida applicazione alle nuove misure e fornire mezzi e indicazioni a chi ancora non ha tutte le condizioni per una maggiore sicurezza. È necessario anche impegnarsi per prevenire gli episodi di violenza nei luoghi di cura, riprogettando l’offerta dei servizi a partire dai pronto soccorso e collaborando attivamente con le forze di polizia per l’analisi del rischio. Non si tratta solo di un giro di vite, ma di un cambio di paradigma per una maggiore prevenzione a tutela di chi lavora per il bene collettivo della salute. Positiva, poi, la definizione e l’adozione di concerto con il Viminale delle linee guida per la videosorveglianza per permettere così alle aziende sanitarie di armonizzare l’azione a livello nazionale”, conclude Migliore.