“Il nodo della carenza di personale va affrontato con strumenti di gestione manageriale, recuperando il perimetro d’azione delle aziende, perché la sanità pubblica torni a essere realmente attrattiva e competitiva per i professionisti. Allo stesso tempo è fondamentale investire nella crescita delle risorse umane, superando vecchie logiche corporative e i silos professionali, e intervenendo con maggiore decisione sul benessere organizzativo. Questo include una coraggiosa revisione delle normative del pubblico impiego, che oggi mal si adattano a un settore sempre più altamente professionalizzato come la sanità”. Invita a “svecchiare le regole”, ma anche a “puntare sull’innovazione” Giovanni Migliore, presidente della Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere), intervenuto al convegno ‘Carenza di personale nel Sssr, il cambiamento necessario: dalla rincorsa al turnover all’agire per la retention’, organizzato da Fondazione Ssp – Scuola di sanità pubblica a Venezia.
“Oggi – ha sottolineato Migliore – digitale e intelligenza artificiale possono aiutarci a migliorare le condizioni di lavoro e allo stesso tempo aumentare le nostre possibilità di assistere i pazienti, affrancandoci dai compiti burocratici e ripetitivi e restituendo tempo prezioso per l’attività clinica. Per questo è necessario un grande impegno di formazione e un immediato cambiamento delle regole che, in molti casi, sono anacronistiche e vincolano la possibilità di traghettare il Paese verso una sanità più attuale in grado di sfruttare appieno tutte le opportunità a disposizione”. “Il nuovo piano del personale della Regione Veneto – ha aggiunto – può essere un modello da cui partire. Un esempio concreto di programmazione strategica e di attenzione alle necessità dei cittadini e dei professionisti. Dobbiamo impegnarci affinché queste buone pratiche vengano estese e adottate su scala nazionale, per garantire una sanità più moderna, efficiente e pronta a rispondere alle sfide del futuro”.