Report Ospedali sentinella – 25 gennaio 2022

Report rilevazione ospedalizzati per COVID del 25/1/2022

La rilevazione N. 11 sui ricoverati per COVID-19 del 25/1/2022 include 20 nosocomi generalisti e quattro pediatrici. Alla presente rilevazione mancano i dati di dettaglio dell’APS di Trento, di cui vengono riportati solo i dati complessivi (senza distinzione fra ricoverati PER COVID e ricoverati CON COVID).

In questa rilevazione è stato introdotto anche un focus sulle partorienti a cui hanno partecipato 12 nosocomi.

I dati sono stati raccolti alle ore 8,00 del 25/1/2022 e sono relativi ai pazienti presenti sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive.

I pazienti ricoverati per COVID sono distinti dai pazienti ricoverati con COVID, con la seguente definizione operativa:

Ricoverati per COVID = pazienti con infezione da SARS-COV-2 con segni clinici, laboratoristici e radiografici di interessamento delle basse vie aeree

Ricoverati con COVID = pazienti con infezione accertata da SARS-COV-2, senza segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare, il cui ricovero è determinato da altre patologie

È stata raccolta la data dall’ultima vaccinazione (meno di 120 giorni e oltre 120 giorni) ma alcuni ospedali non sono stati in grado di rilevarlo.

Ricoverati totali adulti (età 18 e oltre) – 20 ospedali

Complessivamente i pazienti ricoverati (per + con COVID) sia in reparto ordinario che in terapia intensiva sono 2.345 dato sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente (2339) con la distribuzione che segue, sottolineando che nelle successive analisi non è inclusa l’APS di Trento e quindi sono riferite a 19 ospedali.

A1) Pazienti ricoverati per COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 19 ospedali

Totale 1.285    

Femmine 42%       Maschi 58%

Range età: 24 – 99

 Proporz. sul totaleEtà media pond.Comorbidità
Vaccinati51%7485%
Non vaccinati49%6962%

Dei 553 pazienti per cui l’informazione sul tempo dall’ultima vaccinazione è stato rilevato risultano:

Vaccinati da meno di 120 giorni 43%

Vaccinati da 120 giorni e oltre 57%

A2) Pazienti ricoverati con COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 19 ospedali

Totale 692 (35% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 49%

Maschi 51%

 Proporz. sul totaleEtà media pond.
Vaccinati70%72
Non vaccinati30%63

B1) Pazienti ricoverati per COVID in terapia intensiva – 19 ospedali

Totale 182 (91,9% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 33%       Maschi 67%

 Proporz. sul totaleEtà media pond.Range di etàComorbidità
Vaccinati41%6631 – 8679%
Non vaccinati59%6334 – 8953%

Vaccinati da meno di 120 giorni 28%

Vaccinati da 120 giorni e oltre 72%

B2) Pazienti ricoverati con COVID in terapia intensiva – 19 ospedali

Totale 16 di cui 7 donne

 Numero totaleEtà media pond.
Vaccinati1364,4
Non vaccinati364,7

6 soggetti con terza dose di vaccino

4 con ciclo vaccinale completato da meno di 120 giorni

9 con ciclo completato da oltre 120 giorni

Commento e Interpretazione dei dati

La principale informazione tratta dai dati odierni è che per la prima volta da quando è iniziata la rilevazione dei ricoverati negli ospedali sentinella non si registra un aumento fra tutti i ricoverati adulti, si segnala inoltre una diminuzione fra i ricoverati per COVID sia in area medica (- 1,7%) che in terapia intensiva (-7%) mentre crescono dell’8% i ricoverati in area medica con COVID.

Si può dire che nelle aree COVID si sta lentamente verificando uno shift da persone ricoverate a causa del COVID a persone ricoverate per altri motivi ma infettate da SARS-COV-2. Tale rilievo pone problemi di riorganizzazione dei reparti e probabilmente un diverso inquadramento del fenomeno dei ricoveri.

Fra i ricoverati in area medica per COVID, incluse le subintensive, si confermano: il minor numero di femmine e la lievissima prevalenza di vaccinati, mentre crescono i ricoverati con comorbidità, in proporzione molto rilevante tra i vaccinati.  Il dato sul tempo dall’ultima vaccinazione mostra una percentuale inaspettatamente alta fra quelli con ultima dose da meno di 120 giorni, anche se nettamente inferiore a quelli con vaccinazione da oltre 120 giorni. Si può supporre che tale dato in crescita rispetto al passato sia in parte dovuto a persone che hanno effettuato da poco tempo e in ritardo la dose booster.

Permane la differenza di età media fra vaccinati e non, che non mostra particolari mutamenti rispetto alla settimana precedente.

Per quanto riguarda i ricoverati in area medica con COVID si registra un leggero aumento rispetto alla settimana scorsa, essi rappresentano il 35% dei ricoverati in area COVID. Se si conteggiano i con COVID e i per COVID fra i soli vaccinati si registra una proporzione maggiore: il 42% dei ricoverati in area COVID vaccinati sono con COVID.

In questo gruppo i due sessi sono praticamente alla pari, mentre sono nettamente in maggioranza i vaccinati.

La differenza di proporzioni che osserviamo tra vaccinati e non vaccinati rispettivamente in terapia intensiva, fra gli ospedalizzati per COVID e fra quelli con COVID, progressivamente crescente, rispecchia i differenti gradi di protezione del vaccino molto alto per le patologie gravi e quelle medie, meno alto per l’infezione asintomatica, i pazienti di quest’ultimo gruppo infatti tendono ad assumere una numerosità più vicina a quella di vaccinati e non vaccinati nella popolazione generale.

I ricoverati per COVID in terapia intensiva diminuiscono del 7% rispetto alla settimana precedente. Si conferma il numero nettamente inferiore di femmine in questi reparti, mentre cresce leggermente la proporzione di vaccinati, comunque sempre più anziani dei non vaccinati e con una considerevole proporzione di persone con comorbidità. Se si considera l’aumento sia nei reparti intensivi che nei reparti ordinari dei pazienti con comorbidità, sia vaccinati che non, abbiamo forti elementi per rafforzare la raccomandazione di proteggere le popolazioni fragili, anche oltre l’intervento vaccinale.

In confronto ai reparti ordinari nelle intensive è minore la proporzione dei vaccinati da meno di 120 giorni, come atteso. Da segnalare 23 soggetti ricoverati dopo la terza dose.

Sono ancora meno della settimana passata le persone in terapia intensiva con COVID ma ricoverati per altro motivo. Quasi tutti vaccinati. Si conferma che la quota dei con COVID in questi reparti è minima rispetto al totale.

Si riporta la considerazione posta anche nelle precedenti settimane ovvero la conferma di un trend che vede le proporzioni fra vaccinati e non spostarsi verso i vaccinati in modo non molto netto ma piuttosto costante nel tempo. Le infezioni ampiamente circolanti al momento incontrano più facilmente, come è logico, la massa dei vaccinati molto più estesa rispetto ai non vaccinati ed è normale che i più suscettibili fra i primi (vedi la differenza di età con i non vaccinati e il gran numero di comorbidità) possano ammalarsi e fra essi i molto fragili diano luogo anche a ricoveri e a patologie importanti.

Tuttavia, anche se è logico che nella massa di chi si infetta fra i vaccinati alcuni finiscano anche in rianimazione, è chiaro anche che i vaccinati tendano mediamente a sviluppare patologie meno gravi. Tutti i dati lo dimostrano come detto sopra in particolare anche le prevalenze diverse fra vaccinati e non rilevate fra i PER COVID e fra i CON COVID.

C) Ricoveri pediatrici – 7 ospedali

Anche per i ricoveri pediatrici si sono distinti i pazienti ricoverati per COVID e con COVID sia in reparti ordinari che in terapia intensiva.

Complessivamente sono 125 i pazienti sotto i 18 anni ricoverati per o con COVID-19 di cui 8 in terapia intensiva, e 5 pazienti con MIS-C.

Nei reparti ordinari i ricoverati PER COVID sono 97 bambini, il 46% femmine e il 54% maschi. Il 60% è nella classe di età 0-4 anni e di questi il 40% ha meno di 6 mesi di vita.

25 soggetti sono nella classe 5-11 e 14 in quella 12 – 18 di cui la metà non vaccinati. Tale distribuzione ricalca sostanzialmente quella rilevata la settimana precedente.

L’età media ponderata di questo gruppo è 5,21 anni leggermente maggiore rispetto alla settimana prima.

Dei 23 bambini sotto i 6 mesi, solo 4 avevano entrambi i genitori non vaccinati e 8 la madre non vaccinata.

Un numero rilevante di bambini (40) presenta comorbidità rilevanti

I bambini ricoverati CON COVID sono solo 20, anche qui la metà nella classe 0 – 4 anni, 5 fra i 5 egli 11 anni e 4 sopra i 12 anni di cui 2 non vaccinati.

In terapia intensiva troviamo 6 bambini PER COVID. Oltre a un ragazzo fra i 12 e i 18 anni non vaccinato troviamo 5 bambini di 0 – 4 anni di cui 3 di 0 – 6 mesi.

Quattro di questi bambini hanno comorbidità rilevanti

Solo due ragazzi fra i 12 e i 18 anni sono in terapia intensiva CON COVID ricoverati per altri motivi, entrambi non vaccinati età media 16 anni.

Il rilievo di maggior peso per i ricoverati in pediatria è costituito dalla diminuzione del 18% del totale dei bambini sia PER che CON ricoverati rispetto alla settimana precedente. In particolare si registra una netta diminuzione dei pazienti CON COVID.

La presenza dei bambini molto piccoli (0 – 6 mesi, il 24% del totale) è leggermente diminuita rispetto alla precedente rilevazione, mentre è aumentata in questa classe di età la proporzione dei genitori vaccinati; anche se si tratta di numeri piccoli e le oscillazioni possono essere casuali, il dato è comunque da tenere sotto osservazione.

D) Focus sulle puerpere – 12 ospedali

Nei dodici ospedali che hanno riportato dati su questo focus, hanno partorito 61 donne con infezione da SARS-COV-2 e 297 senza tale infezione.

Delle 61 donne CON COVID solo il 38% era vaccinata. Tre donne avevano sintomatologia in atto.

Un solo neonato, figlio di una non vaccinata, aveva contratto l’infezione

Fra le donne libere da infezione la percentuale delle vaccinate era del 53%

La rilevazione mette in luce la diversa proporzione di vaccinate fra le donne con COVID e senza COVID, come ampiamente atteso, e la possibilità di trasmissione dell’infezione al neonato.

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