Nell’audizione in commissione del Senato il presidente Migliore rilancia tre proposte per il governo della domanda e dell’offerta nelle prestazioni sanitarie
“Abbiamo chiesto al governo di integrare il provvedimento sulle liste d’attesa puntando in modo più incisivo sull’appropriatezza prescrittiva, rendendo obbligatorio nelle prescrizioni l’inserimento del codice di codifica del quesito diagnostico (codice ICD9) e almeno per le 69 prestazioni più critiche come radiografie, tac e risonanze magnetiche, anche l’indicazione del livello di priorità (codice Rao)”. Lo ha chiesto il presidente Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere), Giovanni Migliore, nel suo intervento in audizione alla X Commissione del Senato, sul Ddl di conversione in legge del decreto-legge 73/2024 (misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie).
“L’obbligo di inserimento dei codici, senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica – ha evidenziato Migliore – permetterebbe di verificare con facilità l’appropriatezza della prescrizione attraverso l’analisi automatica della coerenza tra i diversi codici inseriti e consentirebbe, attraverso l’esame dei flussi, alle aziende di intervenire eventualmente sui prescrittori”.
La Fiaso ha depositato in commissione un documento articolato in cui si prendono in esame anche altri aspetti del decreto, tra cui quello del trattamento delle direzioni aziendali.
“La piattaforma nazionale delle liste di attesa in linea con quanto avevamo chiesto – ha aggiunto il presidente Fiaso – renderà più evidente lo straordinario impegno quotidiano del Servizio sanitario nazionale che, attualmente, è già in grado di assicurare più di un milione di prestazioni specialistiche al giorno ai nostri cittadini (dati AGENAS 2023). È necessario, tuttavia, essere consapevoli che in sanità, per caratteristica specifica del settore, nonostante si aumenti l’offerta, questa viene immediatamente saturata dalla domanda, peraltro in misura tendenzialmente illimitata. In quest’ottica avevamo proposto di incrementare la trasparenza e la fruibilità del sistema attraverso un monitoraggio unico nazionale, dinamico e “real-time”.
La Fiaso, si legge nel documento, accoglie con favore il superamento del tetto di spesa previsto per l’assunzione di personale sanitario e la defiscalizzazione dei compensi erogati per lo svolgimento delle prestazioni aggiuntive e si spinge a chiedere anche la deroga a quanto previsto dai contratti di lavoro per una migliore valorizzazione dei professionisti.
“Le Aziende sanitarie – ha spiegato Migliore – potrebbero in questo modo acquistare direttamente le prestazioni effettuate fuori dall’orario di servizio dai propri medici dipendenti con tariffe concordate e i medici, il cui salario è inferiore a quello percepito dai colleghi in ambito europeo, avrebbero l’opportunità di integrare la propria attività e il proprio reddito all’interno del perimetro aziendale”.
“C’è ormai – ha chiuso Migliore – un generale senso di diffidenza che affligge il rapporto tra cittadini e professionisti sanitari. Occorre invece rinnovare il patto fondativo di solidarietà, investendo di più nella comunicazione istituzionale delle aziende sanitarie e utilizzando meglio i nuovi media”.