I dati e le valutazioni sulla spesa sanitaria italiana, a partire da quella pubblica, sono ormai numerosi. In questa sede faremo riferimento prevalentemente alle analisi di OCSE, Ragioneria Generale dello Stato e Corte dei Conti.
L’anno di riferimento più recente per la maggior parte dei dati è il 2022, che è anche l’anno preso in considerazione dalla Corte dei Conti nella sua recentissima Relazione al Parlamento sulla Gestione dei Servizi Sanitari Regionali, appena approvata. Ma anche i riferimenti utilizzati dalla Ragioneria Generale dello Stato, da Agenas e dall’OCSE sono i medesimi.
Il dato di riscontro più comune per valutare la spesa sanitaria, a partire da quella pubblica, è parametrato in percentuale sul PIL, e ciò ha un senso per ragioni ovvie ed evidenti, visto che tiene conto della ricchezza prodotta da un Paese e di tutti i parametri economici ad essa collegati. Ma si tratta anche di un dato che non rende conto pienamente, in termini di informazione, di quanto si spende effettivamente. Se l’Italia dedicasse alla spesa sanitaria risorse simili a quelle di Francia, Germania o Regno Unito, in termini di Pil, considerato che le dimensioni della sua economia sono inferiori, avrebbe una spesa pro capite certamente maggiore di quella attuale, ma comunque inferiore rispetto a quella di quei Paesi.
Ad ogni buon conto, comunque la si esamini, la spesa sanitaria pubblica italiana è nettamente inferiore a quella dei principali paesi europei, sia in valore pro capite che in percentuale del PIL.
La spesa sanitaria pubblica pro capite, a parità di potere d’acquisto, espressa in dollari statunitensi, l’unità di misura adottata dall’OCSE, in Italia nel 2022 è stata di 3.255 USD, superiore alla spesa di Spagna (3.113), Portogallo (2.640) e Grecia (1.785), ma inferiore del 53% a quella della Germania (6.930 USD), del 42% rispetto a quella della Francia (5.622 USD) e del 27,3% rispetto al Regno Unito.
Graf. 1 – Spesa sanitaria totale pro capite dei Paesi OCSE in Dollari PPP
Fonte: OECD Health Statistics 2023; WHO Global Health Expenditure Database
Nel 2022, a parità di potere di acquisto, l’incremento della spesa pro capite in Italia, è stato del 6,7%, inferiore a quello di Germania (+7,9%) e Francia (+8,6%), mentre il Regno Unito ha ridotto la spesa dell’1,3%. Anche considerando il biennio 2020-2021, il più duro per la pandemia da SARS-CoV2, pur facendo registrare una crescita nell’insieme del 15,5%, quindi con un incremento rilevante rispetto a quello medio degli anni precedenti, la spesa sanitaria pubblica italiana è cresciuta comunque meno rispetto che a Francia (+19,2%), Germania (18,4%) e Regno Unito (+28,6%).
Considerando l’incidenza sul PIL, la spesa sanitaria pubblica italiana è stata nel 2022 pari al 6,8%, superiore a quella del Portogallo (6,7%) e della Grecia (5,1%), ma inferiore di ben 4,1 punti percentuali rispetto a quella tedesca (10,9%), di 3,5 punti rispetto a quella francese (10,3%), di 2,5 punti rispetto al Regno Unito (9,3%), e inferiore di mezzo punto anche rispetto a quella spagnola (7,3%).
Va ricordato, per completezza di informazione, che il livello della spesa italiana è condizionato dal vincolo di finanza pubblica, che per l’Italia comporta il pagamento di interessi sul debito pubblico che nel 2022 hanno assorbito 4,3 punti percentuali di PIL (82,9 mld in valore assoluto), 3,6 punti percentuali più di Germania (0,7%, pari a 26,5 mld) e 2,4 più della Francia (1,9%, pari a 50,7 mld).
Graf. 2 – Spesa pubblica in percentuale del PIL nei Paesi OCSE
Fonte: Fondazione Gimbe su OECD Health Data, 2023
La tabella successiva rende conto della evoluzione dei principali indicatori macroeconomici OCSE riguardanti la spesa sanitaria pubblica per alcuni Paesi europei nel periodo 2015-2022.
Tab. 1- Principali indicatori macroeconomici riguardanti la spesa sanitaria pubblica in alcuni Paesi europei. 2015-2022
Fonte: Corte dei Conti su dati OCSE. Relazione al Parlamento sulla Gestione dei Servizi Sanitari Regionali, 2024
La tabella successiva illustra l’evoluzione della spesa sanitaria pubblica pro capite in alcuni Paesi dell’OCSE, a parità di potere di acquisto, dal 1990 al 2022.
Tab. 2 – Evoluzione della spesa sanitaria pubblica pro capite in un gruppo di Paesi OCSE. 1990-2022
Fonte: OECD Health Data, 2024
Nella tabella successiva sono riportati gli incrementi percentuali registrati dalla spesa sanitaria pubblica pro capite nello stesso gruppo di Paesi dell’OCSE, nello stesso periodo.
Tab. 3 – Incrementi percentuali della spesa sanitaria pubblica pro capite in un gruppo di Paesi OCSE. 1990-2022
Fonte: OECD Health Data, 2024
Il grafico successivo illustra il trend della evoluzione della spesa pubblica pro capite tra il 2008 e il 2022 nei Paesi OCSE.
Graf. 3 – Evoluzione della spesa pubblica pro capite in dollari a parità di potere d’acquisto nei Paesi OCSE. 2008-2022
Fonte: Fondazione Gimbe su OECD Health Data, 2023
Esaminando i dati al netto dell’inflazione, nel quadriennio antecedente alla pandemia (2016-2019), la crescita della spesa sanitaria italiana è stata inferiore di 2,3 punti percentuali alla variazione del PIL, mentre in Francia, Germania e Regno Unito è cresciuta, rispettivamente, di 6,0, 5,5 e 1,9 punti percentuali in più del PIL. Comportamento opposto nel primo anno del biennio pandemico (2020-2021), quando in Italia il rapporto si inverte, mentre nel 2021, per effetto del rimbalzo (+8,3%), l’economia cresce quasi il triplo della spesa sanitaria (+2,9%). Nell’intero arco temporale considerato (2016-2022), la crescita della spesa sanitaria è inferiore di un punto percentuale rispetto al PIL (6,6% a fronte di 7,7%). In Francia e Germania, nello stesso periodo, la spesa sanitaria pubblica cresce ad un tasso quasi triplo rispetto a quello del PIL, nel Regno Unito più del doppio (+25,4% a fronte di +10,2%).
Tab. 4 -Variazione percentuale di spesa sanitaria e PIL. 2016-2022
Fonte: Corte dei Conti su dati OCSE. Relazione al Parlamento sulla Gestione dei Servizi Sanitari Regionali, 2024
Il grafico successivo evidenzia l’andamento della crescita percentuale della spesa sanitaria e del PIL italiani rispetto all’anno precedente nel periodo 2016-2022.
Grafico 4 -Variazione percentuale della spesa sanitaria e del Pil italiani rispetto all’anno precedente. 2016-2022
Fonte: Corte dei Conti su dati OCSE. Relazione al Parlamento sulla Gestione dei Servizi Sanitari Regionali, 2024
I dati OCSE sulla spesa sanitaria pubblica in termini reali, al netto dell’inflazione, evidenziano che tra i Paesi europei la spesa pubblica italiana e quella portoghese restano sostanzialmente statiche nel triennio 2015-2017, per poi risalire nel biennio 2018-2019, e fino al 2021. Nel 2022 in Italia la spesa sanitaria si riduce del 3,7% in termini reali rispetto all’anno precedente, mentre Francia, Germania e Portogallo la incrementano, seppure in misura marginale, e il Regno Unito la riduce del 7%.
Tab. 5 – Spesa pubblica per i servizi sanitari in termini reali. 2015-2022
Fonte: Corte dei Conti su dati OCSE. Relazione al Parlamento sulla Gestione dei Servizi Sanitari Regionali, 2024. Valori a prezzi costanti, anno base 2015. Importi in milioni di euro, Regno unito in milioni di sterline
Questi dati, nell’insieme, ci hanno fatto parlare già in passato del SSN come di un sistema sanitario pubblico frugale, in grado di raggiungere risultati particolarmente significativi a costi estremamente contenuti. Il confronto internazionale documenta una spesa sanitaria pro capite in Italia più bassa della media UE di quasi un terzo, ma anche uno stato di salute della popolazione buono, e una aspettativa di vita tra le più elevate. Dai 79,9 anni del 2000 la speranza di vita alla nascita è salita agli 83,6 del 2019, più alta di Germania, Francia, Regno Unito, Svezia e seconda in Europa solo alla Spagna con 83,9 anni. Dopo aver perso 1,3 anni nel 2020, con la pandemia da SARS-CoV2, l’aspettativa di vita italiana ha registrato un recupero nel 2022, tornando a 83 anni, uno dei livelli più elevati in Europa, superiore di 2,3 anni alla media UE, sebbene ancora inferiore al dato pre-pandemico.
Graf. 5 – Speranza di vita alla nascita nei Paesi dell’UE
Fonte: Banca dati Eurostat, 2023. OECD-EU, State of Health in the EU, Italia, Profilo della sanità 2023
Gli italiani al di sopra dei 65 anni di età presentano, inoltre, una minore probabilità di riportare patologie croniche multiple, con uno scarto rispetto alla media UE particolarmente significativo per gli uomini, per i quali si registra anche una prevalenza leggermente inferiore di limitazioni nelle attività di base della vita quotidiana dovute a problemi di salute. I ricoveri ospedalieri evitabili per patologie croniche come asma, BPCO e diabete sono al di sotto della media dell’UE, anche se con disparità tra le diverse aree territoriali. I tassi di mortalità per cause potenzialmente prevenibili e trattabili sono inferiori alle rispettive medie UE di oltre il 27 %. Infine, la mortalità neonatale è scesa da 3,5 per mille del 2000 a 1,9 del 2019, ed è tra le più basse in Europa.