Bisogna ripensare il sistema sanitario con le risorse possibili e disponibili. A ricordare la posizione della Fiaso al World Health Forum Veneto è stato il vice presidente e direttore generale della Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori di Milano, Carlo Nicora.
Durante la tavola rotonda, moderata dal Luciano Flor, sui volumi di utilizzo e spesa della sanità italiana con Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità, sono stati presentati i dati della pubblicazione del OCSE ‘’Lo stato della salute nell’UE: Italia profilo della sanità 2023’’.
Il vicepresidente Nicora nel suo intervento ha ricordato che le aziende sanitarie in Italia hanno affrontato nel medio periodo un incremento dei costi. La spesa italiana si è attestata nel 2017 a 110,3 mld, nel 2019 a 114,9 mld, nel 2022 a 126,5 miliardi, con un incremento del finanziamento cui concorre ordinariamente lo stato nel periodo 2019-2022 con oltre 11,6 miliardi (+10%). In particolare osservando le variazioni del delta nel periodo 2017-2019 rispetto al 2019-2022 è emerso per la stabilizzazione del personale +4% (17-19) versus +10% (19-22), energia +3% (17-19) versus +92% (19-22), beni sanitari +6% (17-19) versus +18% (19-22), farmaceutica +5% (17-19) versus +10% (19-22).
Con questi indici di crescita come potrà essere garantita la sostenibilità del sistema nel post emergenziale?
Va inoltre ricordato che la finanza pubblica ha altri sentieri obbligati. La Legge di bilancio 2023 prevede per la spesa sulle pensioni un delta 22-26 di 64,8 mld pari al +22%, per gli interessi passivi un delta 22-26 di 17,4 mld pari al +21%, mentre l’incremento del FSN per gli anni 23-25 porta ad un delta +7 mld pari al +5%. Questo quadro nazionale si affianca ad alcune criticità economico-finanziarie delle regioni.
Rimane evidente che il finanziamento in sanità non può aumentare più di tanto e le Regioni non potendo fare deficit, e/o ridurre i volumi, potranno procedere solo con la riorganizzazione dei sistemi e dei processi, con il ridisegno dei servizi, l’efficientamento dell’offerta.
“Bisogna ripensare il sistema sanitario con le risorse possibili e disponibili – ha concluso Nicora – Occorre definire priorità consapevoli e orientate a massimizzare il beneficio collettivo; bisogna fare un forte investimento sulla interpretazione della domanda e cambiare la cultura sulla prevenzione coinvolgendo le persone ad adottare corretti stili di vita ed aderire agli screening. Perché innovare non significa solo disegnare nuove soluzioni ma ottenere reali cambiamenti”.