Report rilevazione ospedalizzati per COVID del 20/12/2022
La rilevazione N. 52 sui ricoverati per COVID-19 del 20/12/2022 include 17 nosocomi generalisti e quattro pediatrici. Questa settimana mancano i dati del Policlinico Tor Vergata di Roma.
I dati sono stati raccolti alle ore 8,00 del 20/12/2022 e sono relativi ai pazienti presenti sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive.
I pazienti ricoverati per COVID sono distinti dai pazienti ricoverati con COVID, con la seguente definizione operativa:
Ricoverati PER COVID = pazienti con infezione da SARS-COV-2 con segni clinici, laboratoristici e radiografici di interessamento delle basse vie aeree
Ricoverati CON COVID = pazienti con infezione accertata da SARS-COV-2, senza segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare, il cui ricovero è determinato da altre patologie
Ricoverati totali adulti (età 18 e oltre) – 17 ospedali
Complessivamente i pazienti adulti ricoverati (PER COVID + CON COVID) sia in reparto ordinario che in terapia intensiva sono 800, diminuiti del 9,8% rispetto alla settimana precedente. La distribuzione è la seguente.
A1) Pazienti ricoverati PER COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 17 ospedali
Totale 276 (36,5% dei ricoverati in area COVID)
Femmine 43,8% Maschi 56,2%
% sul totale | Età media pond. | Comorbidità | |
Vaccinati | 80,8% | 78,2 | 96,4% |
Non vaccinati | 19,2% | 78,2 | 86,8% |
Vaccinati da più di 180 giorni 79,8%
A2) Pazienti ricoverati CON COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 17 ospedali
Totale 481 (63,5% dei ricoverati in area COVID)
Femmine 52,2% Maschi 47,8%
% sul totale | Età media pond. | |
Vaccinati | 83,8% | 77,5 |
Non vaccinati | 16,2% | 73,5 |
Vaccinati da oltre 180 giorni 73,9%
B1) Pazienti ricoverati PER COVID in terapia intensiva – 17 ospedali
Totale 27 (60,0% dei ricoverati in area TI COVID)
Femmine 9 Maschi 18
% sul totale | Età media pond. | Comorbidità | |
Vaccinati | 22/27 (81,5%) | 72,8 | 22/22 |
Non vaccinati | 5/27 (18,5%) | 57,2 | 4/5 |
Vaccinati da più di 180 giorni 18/22
B2) Pazienti ricoverati CON COVID in terapia intensiva – 17 ospedali
Totale 18 (40,0% dei ricoverati in area TI COVID)
Femmine 5 Maschi 11
% sul totale | Età media pond. | |
Vaccinati | 13/16 | 74,3 |
Non vaccinati | 3/16 | 67,7 |
Vaccinati da più di 180 giorni 7/13
Commento e Interpretazione dei dati
I ricoverati per infezione da SARS COV-2 questa settimana sono in totale diminuiti del 9,8%. Per i ricoverati in ordinario PER COVID la diminuzione è leggermente meno evidente (-6,8%), mentre calano del 13% i CON COVID. Si ricorda che comunque i PER COVID restano la netta minoranza dei ricoverati con infezione da SARS COV-2 (36,5%) anche se cresciuti in proporzione rispetto ai CON COVID.
C’è un leggerissimo aumento di ricoverati PER COVID in intensiva (due pazienti in più rispetto alla settimana scorsa) che si ritrova anche fra i CON COVID in tali reparti (cinque pazienti in più).
Le età medie ponderate delle due popolazioni di vaccinati e non fra i ricoverati PER COVID in ordinario questa settimana sono identiche, nei CON COVID si mantiene una differenza di circa quattro anni. Nelle intensive, in cui l’età media generale è sistematicamente minore rispetto all’ordinario, si nota di nuovo l’età decisamente giovane dei non vaccinati.
La percentuale di donne in ordinario si attesta al 43,8%. Nelle intensive le PER COVID donne sono anche questa settimana la metà degli uomini.
La proporzione dei ricoveri dei non vaccinati alla rilevazione odierna risulta minore rispetto al recente passato: permane intorno al 20% in ordinario ma cala dal 40% a meno del 20% nelle intensive.
Si segnala, come sempre, l’alta percentuale dei soggetti con comorbidità che nelle intensive arriva al 100% per i vaccinati. La proporzione dei soggetti vaccinati da oltre sei mesi fra i PER COVID permane intorno all’80% in ordinario e risale intorno a tale valore anche nelle intensive dopo il calo registrato la scorsa settimana.
Le indicazioni principali dell’attuale rilevazione possono essere così sintetizzate.
- I ricoveri per infezione da SARS COV-2 negli adulti fanno registrare una diminuzione rispetto alle settimane passate. Si osserva quindi un’inversione di tendenza. La diminuzione a carico dei CON COVID è più evidente, mentre per i PER COVID il calo appare più lento. Probabilmente, come testimoniato da altre fonti, è in corso un rallentamento nella circolazione del virus e il segnale più precoce è la diminuzione delle persone positive entrate in ospedale per altri problemi, ovvero dei positivi asintomatici; le persone in cui si manifestano quadri di COVID più severi probabilmente diminuiranno più sensibilmente in seguito, sempre che la circolazione del virus stia effettivamente seguendo un trend in calo.
- Le proporzioni di non vaccinati in ordinario si colloca attorno al 20%, mentre la loro brusca crescita nelle intensive della settimana scorsa sembra arrestarsi; ciò che preoccupa è però la giovane età media di tali pazienti. La crescente copertura vaccinale continua a tenere ridotta la proporzione dei ricoveri dei vaccinati rispetto ai non vaccinati. Una minore proporzione di non vaccinati fra i ricoverati CON COVID conferma la maggiore protezione del vaccino per i casi gravi.
I problemi più rilevanti restano imperniati sui soggetti con comorbidità, la cui presenza fra i ricoverati è massiccia. La non corretta tempistica delle vaccinazioni soprattutto per questi soggetti è un importante determinante dei ricoveri.
- Le classi di età pediatriche fanno rilevare una diminuzione fra i PER COVID in ordinario e l’assenza di casi in terapia intensiva. Occorrerà capire nei prossimi giorni se anche in queste classi di età si stia verificando un rallentamento delle infezioni oppure la diminuzione osservata faccia parte delle abituali oscillazioni rilevate fra i ricoveri dei soggetti sotto i 18 anni nelle passate settimane. La quantità dei ricoveri è comunque permanentemente bassa.
Non cambiano i punti principali già indicati nei precedenti report che sono:
- Il minor burden a carico della popolazione femminile, e in particolare la costante differenza di proporzioni nelle intensive, depone per una minore suscettibilità delle donne verso le forme gravi, almeno nelle classi di età adulte.
- L’altissimo numero di comorbidi detta indicazioni molto precise: a) necessità di un’adeguata copertura vaccinale per i soggetti fragili, con la giusta tempistica, ivi inclusa la somministrazione della quarta dose e il recupero dei non vaccinati con fragilità b) necessità di predisporre interventi di prevenzione primaria per le persone con comorbidità che, pur se coperte da dosi adeguate di vaccino, possono andare incontro a quadri di COVID gravi.
- I dati attuali confermano che la protezione vaccinale è rispettivamente crescente verso: l’infezione, l’ospedalizzazione, la terapia intensiva, anche nei confronti delle nuove varianti. Le differenze rilevate fra vaccinati e non nei vari setting assistenziali lo dimostrano con chiarezza.
- L’età dei ricoverati è mediamente più alta fra i vaccinati.
C) Ricoveri pediatrici – 7 ospedali
Complessivamente sono 21 i pazienti sotto i 18 anni ricoverati PER o CON COVID, non sono riportati casi in intensiva né soggetti con MIS-C. Ci sono sei ricoverati in meno rispetto alla scorsa rilevazione.
I PER COVID in ordinario sono tredici, quattro in meno rispetto alla settimana passata. Cinque sono femmine. Undici bambini sono della classe 0-4 anni di cui tre sotto i sei mesi, due sono nella classe 5-11 anni e nessuno di età maggiore.
Cinque dei ricoverati presentano comorbidità rilevanti.
Non sono riportati casi di MIS-C.
I ricoverati pediatrici CON COVID sono otto come la settimana precedente. Cinque sono nella classe 0-4, di cui due con meno di sei mesi, troviamo poi due soggetti nella classe 5-11 e uno fra i 12 e i 18 anni.
Non si segnalano casi in terapia intensiva.
Questa rilevazione mostra una diminuzione di ricoverati PER COVID e una stabilità dei CON COVID. È da capire se la diminuzione dei ricoveri fa parte delle abituali oscillazioni in queste classi di età. La classe 0-4 anni continua ad essere la più colpita.