Report rilevazione ospedalizzati per COVID del 18/10/2022
La rilevazione N. 45 sui ricoverati per COVID-19 del 18/10/2022 include 18 nosocomi generalisti e quattro pediatrici.
I dati sono stati raccolti alle ore 8,00 del 18/10/2022 e sono relativi ai pazienti presenti sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive.
I pazienti ricoverati per COVID sono distinti dai pazienti ricoverati con COVID, con la seguente definizione operativa:
Ricoverati PER COVID = pazienti con infezione da SARS-COV-2 con segni clinici, laboratoristici e radiografici di interessamento delle basse vie aeree
Ricoverati CON COVID = pazienti con infezione accertata da SARS-COV-2, senza segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare, il cui ricovero è determinato da altre patologie
Ricoverati totali adulti (età 18 e oltre) – 18 ospedali
Complessivamente i pazienti adulti ricoverati (PER COVID + CON COVID) sia in reparto ordinario che in terapia intensiva sono 599, con un aumento del 1,9% rispetto alla settimana precedente. La distribuzione è la seguente.
A1) Pazienti ricoverati PER COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 18 ospedali
Totale 224 (39,2% dei ricoverati in area COVID)
Femmine 42% Maschi 58%
% sul totale | Età media pond. | Comorbidità | |
Vaccinati | 83,5% | 76,2 | 94,1% |
Non vaccinati | 16,5% | 71,7 | 86,5% |
Vaccinati da più di 180 giorni 78,1%
A2) Pazienti ricoverati CON COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 18 ospedali
Totale 348 (60,8% dei ricoverati in area COVID)
Femmine 52% Maschi 48%
% sul totale | Età media pond. | |
Vaccinati | 85,3% | 76,7 |
Non vaccinati | 14,7% | 74,3 |
Vaccinati da oltre 180 giorni 77,1%
B1) Pazienti ricoverati PER COVID in terapia intensiva – 18 ospedali
Totale 16 (69,6% dei ricoverati in area TI COVID)
Femmine 2 Maschi 14
% sul totale | Età media pond. | Comorbidità | |
Vaccinati | 12/16 (75,0%) | 72,0 | 100% |
Non vaccinati | 4/16 (25,0%) | 62,0 | 100% |
Vaccinati da più di 180 giorni 9/12
B2) Pazienti ricoverati CON COVID in terapia intensiva – 18 ospedali
Totale 7 (30,4% dei ricoverati in area TI COVID)
Femmine 1 Maschi 6
% sul totale | Età media pond. | |
Vaccinati | 6/7 | 78,2 |
Non vaccinati | 1/7 | 63,0 |
Vaccinati da più di 180 giorni 3/6
Commento e Interpretazione dei dati
Si osserva un modesto aumento complessivo dei soggetti ricoverati con infezione da SARS-COV2 (11 casi in più pari all’1,9%). Contrariamente alla settimana precedente l’aumento più consistente riguarda i ricoverati in ordinario PER COVID (+ 16,1%). I soggetti in ordinario CON COVID, dopo il netto aumento della settimana passata, diminuiscono (- 4,4%).
Nelle terapie intensive l’andamento appare diverso c’è una diminuzione generale con 4 ricoverati in meno dei PER COVID (da 20 a 16) e tre in meno dei CON COVID (da 11 a 7).
Si mantiene uno scarto di cinque anni nell’età media ponderata delle due popolazioni di vaccinati e non fra i ricoverati in ordinario PER COVID. Nelle terapie intensive, le differenze non sono indicative per la scarsa numerosità.
La percentuale di donne in ordinario continua a oscillare collocandosi poco sopra il 40%. Nelle intensive abbiamo solo due donne PER COVID e una CON COVID.
Il 16,5% dei ricoverati in ordinario non sono vaccinati, mentre nelle terapie intensive arrivano al 25%.
Vengono confermati tutti i dati sull’alta percentuale dei soggetti con comorbidità, mentre, sebbene in leggera discesa, è ancora notevole la proporzione di soggetti vaccinati da oltre sei mesi.
Si ribadisce il richiamo sull’attenzione alla tempistica delle vaccinazioni per i soggetti fragili.
Le indicazioni principali dell’attuale rilevazione possono essere così sintetizzate.
- I ricoveri per infezione da SARS COV-2 questa settimana fanno registrare nel complesso un aumento decisamente meno importante della settimana passata. Tuttavia non va sottovalutato l’aumento tutto a carico dei soggetti ricoverati in ordinario PER COVID dove il numero è cresciuto di 31 unità. La dinamica epidemica continua ad essere poco interpretabile, l’intensificazione della circolazione del virus, che aveva causato la scorsa volta un aumento dei ricoverati CON COVID, ma molto poco dei PER COVID, questa settimana sembra influenzare i PER COVID. Il calo dei CON COVID sembrerebbe accompagnare una diminuzione delle infezioni. In controtendenza è il dato sulle terapie intensive che scendono sia fra i PER COVID che fra i CON COVID. L’ipotesi di una epidemia persistente, ma di forme meno severe, formulata la settimana passata, sembra in parte confermata dai dati odierni.
- Nelle classi di età pediatriche osserviamo un aumento speculare alla riduzione della settimana scorsa, ritornando al numero di ricoverati di due settimane fa. Si tratta di oscillazioni di pochi casi, il segnale che si può cogliere è una stabilità verso il basso. L’assenza totale di pazienti in terapia intensiva sembra confermare l’ipotesi di una epidemia di forme meno severe.
- Le proporzioni di non vaccinati questa settimana continuano ad essere alte nelle terapie intensive (25%). In ordinario i non vaccinati sono oltre il 16%.
- Il dato sull’alto numero di ricoverati vaccinati da oltre 180 giorni, letto in parallelo con la grande quantità dei soggetti con comorbidità (100% nelle terapie intensive) continua a testimoniare lo scarso ricorso alla quarta dose. Occorre riflettere che una parte di questi casi sarebbe evitabile con una tempistica adeguata delle vaccinazioni.
Non cambiano i punti principali già indicati nei precedenti report che sono:
- Il minor burden a carico della popolazione femminile, e in particolare la costante differenza di proporzioni nelle intensive, depone per una minore suscettibilità delle donne verso le forme gravi, almeno nelle classi di età adulte.
- L’altissimo numero di comorbidi detta indicazioni molto precise: a) necessità di un’adeguata copertura vaccinale per i soggetti fragili, con la giusta tempistica, ivi inclusa la somministrazione della quarta dose e il recupero dei non vaccinati con fragilità b) necessità di predisporre interventi di prevenzione primaria per le persone con comorbidità che, pur se coperte da dosi adeguate di vaccino, possono andare incontro a quadri di COVID gravi.
- I dati attuali confermano che la protezione vaccinale è rispettivamente crescente verso: l’infezione, l’ospedalizzazione, la terapia intensiva, anche nei confronti delle nuove varianti. Le differenze rilevate fra vaccinati e non nei vari setting assistenziali lo dimostrano con chiarezza.
- L’età dei ricoverati è mediamente più alta fra i vaccinati.
C) Ricoveri pediatrici – 7 ospedali
Complessivamente sono 26 i pazienti sotto i 18 anni ricoverati PER o CON COVID nessun caso in terapia intensiva e nessun caso di MIS-C. C’è un aumento dei casi (+10) speculare alla diminuzione della settimana scorsa. Il numero è pari a quello di due settimane fa.
I PER COVID in ordinario sono 16, raddoppiati rispetto alla settimana passata. Le femmine sono sette. Nella classe 0-4 anni ci sono dodici ricoverati di cui sei sotto i sei mesi. Inoltre ci sono tre bambini della classe 5-11 e un ragazzo fra i 12 e i 18 anni non vaccinato.
Due ricoverati presentano comorbidità rilevanti.
Non sono riportati casi di MIS-C.
I ricoverati pediatrici CON COVID sono dieci, tre in più della settimana scorsa. Sette sono nella classe 0-4, tre dei quali con meno di sei mesi, troviamo poi due bambini nella classe 5-11 e un ragazzo fra i 12 e 18 anni.
Nessun bambino è in terapia intensiva.
Questa rilevazione mostra un’oscillazione in alto dei casi, i cui numeri sono però ridotti, e l’assenza di bambini in intensiva.