In rianimazione 24% no vax. Booster, copertura insufficiente.
Migliore (Fiaso), “Sanità torna alla normalità, per mantenere gli ospedali vuoti dal Covid spingere con chiamata attiva per la quarta dose”
La curva dei ricoveri Covid accelera la discesa. Nella settimana, 10-17 maggio, il numero totale dei pazienti ricoverati, sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive, si è ridotto del 14,9%: una diminuzione doppia rispetto a quella registrata nel periodo 3-10 maggio quando il calo si era attestato al 7,5%.
È quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere.
L’ultimo report evidenzia come si siano ridotti del 15% i casi nei reparti ordinari e del 14,8% i pazienti nelle rianimazioni. Si assiste dunque a un evidente miglioramento della situazione negli ospedali con la stessa proporzione sia nelle malattie infettive sia nelle aree critiche.
Anche i reparti di terapia intensiva, nei quali la scorsa settimana c’era stato un piccolo incremento, vedono ridursi il numero dei ricoverati. A incidere sul calo, tuttavia, sono i casi Con Covid mentre la presenza dei pazienti Per Covid, con sindromi respiratorie e polmonari, rimane stabile. Nelle terapie intensive è del 24% la percentuale di pazienti no vax che hanno contratto la malattia da Covid nelle sue conseguenze più severe.
Continua il calo anche dei ricoveri pediatrici. Nella rilevazione del 17 maggio nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti alla rete sentinella Fiaso si osserva una riduzione dei pazienti Covid pari al 15,9%. I bambini fino a 4 anni sono ancora la maggioranza dei ricoverati ovvero il 65% dei pazienti (il 16% ha tra 0 e 6 mesi); tra 5 e 11 anni il 19% dei ricoverati mentre il 16% ha tra 12 e 18 anni.
“Il calo dei ricoverati Covid e la chiusura di alcune aree di degenza dedicate ai pazienti con il virus stanno riportando pian piano gli ospedali alla normalità e ci stanno restituendo una sanità pienamente a regime con i rianimatori tornati in sala operatoria e con un grande sforzo da parte delle aziende per il recupero delle prestazioni sospese a causa della pandemia. Ma, con la circolazione ancora molto ampia del virus, per riuscire a mantenere gli ospedali vuoti dal Covid in vista dell’autunno, occorre che tutta la popolazione di fragili e anziani faccia la quarta dose. A oggi l’adesione alla somministrazione del secondo booster è del tutto insufficiente a garantire livelli di protezione efficaci: solo il 25,7% degli immunocompromessi ha fatto la quarta dose mentre tra gli over 80 la percentuale è di appena l’11,5%. Come aziende sanitarie e ospedaliere stiamo provvedendo alla chiamata attiva di tutti i pazienti estremamente vulnerabili, ma serve ancora la collaborazione dei medici di famiglia con i quali i cittadini hanno sviluppato un rapporto di fiducia”, dichiara Giovanni Migliore, presidente della Fiaso.