Report Ospedali sentinella – 16 novembre 2021

Report rilevazione ospedalizzati per COVID del 16/11/2021

La rilevazione del 16/11/2021 ha riguardato 16 ospedali sentinella. I dati sui soggetti ricoverati per COVID sono stati raccolti alle ore 8,00 del sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive.

Ricoverati totali adulti (età 18 e oltre) – 19 ospedali

Complessivamente 625. Inclusi i ricoverati in terapia intensiva Con la seguente distribuzione:

Femmine 41% – Maschi 59%

 % sul totaleEtà media pond.
Vaccinati44%73
Non vaccinati56%66

In tutti gli ospedali tranne uno i pazienti di sesso maschile sono in maggior numero rispetto alle femmine e nel complesso si nota una differenza netta di prevalenza di ricovero fra i due sessi. (Sarebbe divertente dire che il genere protegge più del vaccino ma omettiamo, fra l’altro non è vero i denominatori sono diversi).

La proporzione dei vaccinati sul totale non è costante nei vari luoghi di cura, e si attesta intorno alla percentuale generale nelle strutture con un maggior numero di ricoverati, mentre fra le altre è piuttosto variabile. In alcuni ospedali si notano differenze di età media fra vaccinati e non vaccinati più nette rispetto alla media ponderata generale (Es. San Martino di Genova 76 vs 54 e Policlinico Tor Vergata di Roma 81 vs 58) Molte differenze nel computo totale delle medie ponderate risultano meno nette.

Pazienti ricoverati per COVID in terapia intensiva

Totale 86 (13,7% dei ricoverati per COVID)

Femmine 26%   Maschi 74%

 % sul totaleEtà media pond.Comorbidità
Vaccinati27%7070%
Non vaccinati73%6157%

Fra questi ricoverati aumenta la differenza nell’età media ponderata fra vaccinati e non vaccinati (9 anni).

Anche le comorbidità dei ricoverati in terapia intensiva sono nettamente più frequenti fra i vaccinati che fra i non vaccinati.

Sembrano quindi nette le differenze fra vaccinati e non vaccinati, i primi sono in minor proporzione, a fronte di un denominatore (il numero totale dei vaccinati nella popolazione generale) estremamente più alto, di età più anziana e di minore gravità, come dimostra l’aumento delle differenze nei numeri e nell’età nelle terapie intensive in cui si riscontra anche una maggiore frequenza di comorbidità nei vaccinati che quindi ne può condizionare lo stato di gravità.

Di notevole rilievo la protezione esercitata dal genere femminile ancor più evidente fra i pazienti in intensiva.

Da segnalare il rilievo di un paziente con tre dosi di vaccino, e diversi vaccinati da meno di sei mesi ricoverati in terapia intensiva.

Infine vengono segnalati due pazienti pediatrici in ricovero ordinario e due in terapia intensiva.

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